Forza d'Agrò, occhi chiusi sugli abusi: "E che mi mettevo a controllare mio figlio?"
di Andrea Rifatto | 13/01/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 13/01/2019 | ATTUALITÀ
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Il marciapiede occupato a luglio 2013
“Mi scusi, ma lei come mai per sei anni non ha controllato?” domanda candidamente il cronista. “Fu una dimenticanza”. “Ma lei come tecnico doveva controllare”. “Ma io che controllo, io che mi metto a controllare a mio figlio?”. Scusate l’ingenuità. A pronunciare queste parole è il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Forza d’Agrò, l’architetto Sebastiano Stracuzzi, quando siamo andati in municipio, il 18 ottobre, a chiedergli come mai dal 2012 la società “Esse Due di Stracuzzi Giampaolo e C.”, i suoi figli, non abbia mai chiesto l’autorizzazione al Comune per occupare il suolo pubblico davanti il bar-pasticceria “La Dolce Vita”. La stranezza ci è balzata agli occhi quando l’11 settembre la Giunta guidata dal sindaco Fabio Di Cara ha approvato una delibera di concessione del suolo pubblico per 8,70 metri quadrati per la posa di tavolini e sedie davanti il locale, in via Rimembranze 15 (di fronte il municipio), a seguito di istanza presentata il giorno prima dalla “Esse Due”, in quanto “il sig. Stracuzzi – si legge nella relazione tecnica a firma dell’ingegnere Carmelo Trimarchi – è venuto nella determinazione di richiedere in adiacenza al locale un’area di suolo pubblico per la posa di tavoli e sedie”. Meglio tardi che mai. L’11 settembre sono arrivati subito i pareri favorevoli da parte dell’Ufficio tecnico (firmato dal geometra Antonino Costa) e dal vigile urbano. Tutto in due giorni. Le delibera di Giunta era stata pubblicata all’albo pretorio online il 12 settembre solo parzialmente, senza l’istanza, il progetto e i pareri, nonostante fossero indicati come allegati alla stessa: solo dopo la nostra richiesta di accesso agli atti, che ha scatenato la reazione stizzita del sindaco (“a te che ti interessa”) balzato nella stanza della segretaria comunale quando abbiamo fatto notare la pubblicazione parziale del provvedimento, il Comune ha rimediato integrando i documenti mancanti e ripubblicando la delibera il 5 dicembre. Aprile 2017 “Prima era mio nipote che gestiva il bar, aveva fatto una richiesta (di suolo pubblico, ndr) che non fu seguita, negli ultimi due anni (a gestire, ndc) mio figlio” - sostiene Stracuzzi senior - la cosa è sfuggita, 300 euro non mi cambiavano nulla”. Dalla visura camerale emerge come l’attività della “Esse Due” sia stata avviata il 5 luglio 2012 e dal mancato pagamento del suolo il Comune non ha incassato circa 1.380 euro, calcolando la tariffa di 26,33 euro/metro quadro per le occupazioni fisse annuali per il periodo di sei anni. “É stato multato per avere occupato abusivamente, paga la multa e si mette in regola: questo ha fatto mio figlio”. Multato da chi, chiediamo. “Da persone a cui alcuni hanno fatto denunzia” risponde l’architetto. Negli ultimi mesi a Forza d’Agrò sono stati eseguiti diversi controlli da parte dei Carabinieri dei Nas e dell’Ispettorato del Lavoro, dunque forze dell’ordine “esterne”, e potrebbero essere emerse irregolarità in merito ai suoli pubblici. “Lei è giornalista, lo deve precisare – aggiunge il dirigente comunale forzese – qui lavorano 150 persone del posto, se l’Ufficio tecnico, il vicesindaco, il sindaco, i vigili chiudono mezzo occhio a delle attività che danno lavoro a 150 persone è dovuto a questo. L’occupazione non è che l’ha fatta mio figlio, la fanno tutti”. La conferma sull’indotto forzese che dà lavoro a tanti in paese arriva dall’autorevole voce di un collega di Stracuzzi, l’impiegato comunale ed ex sindaco (e possibile prossimo candidato alle elezioni di primavera) Bruno Miliadò, presente allo scambio di battute nel palazzo municipale. Dunque… è Cassazione. Maggio 2018