Giovedì 21 Novembre 2024
Lettera dei parrocchiani della Madonna delle Grazie, esclusi da ogni gestione


Furci, 70 fedeli al vescovo: “Don Massimo ci dice mafiosi, ha distrutto tutto, intervenga"

di Redazione | 27/06/2019 | ATTUALITÀ

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Il parroco don Massimo Briguglio

“Ormai per volontà di padre Massimo tutto è stato distrutto, intervenga Eccellenza, per aiutare questi suoi figli e permetterci di poter onorare la nostra Mamma celeste come abbiamo sempre fatto. Ci benedica”. Una lunga lettera quella che 70 fedeli della parrocchia Madonna delle Grazie di Furci Siculo hanno inviato all’arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla, per manifestare tutto il loro disappunto denunciando che il parroco, don Massimo Briguglio, li ha esautorati nella gestione della chiesa e della festa che ricorre il 2 luglio. “Ci ha insultato, denigrato, chiamato mafiosi” scrivono i parrocchiani, ripercorrendo un anno di avvenimenti descritti al vescovo, a partire dalla processione del 2 luglio 2018 con il simulacro della Madonna delle Grazie che venne fermato da padre Massimo perché in corteo vi erano anche il sindaco e un’assessore.


IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

Eccellenza Reverendissima Mons. Giovanni,

le scriviamo per manifestare la nostra tristezza ed il nostro disappunto per i comportamenti che abbiamo subito da parte del nostro parroco Padre Massimo Briguglio. Siamo uomini e donne che da innumerevoli anni (alcune persone anche da 70 anni!) vivono con particolare devozione il legame con la Madonna delle Grazie, la cui chiesa sorge nel nostro quartiere. Siamo padri, madri, nonne, nonni, figli che hanno sempre operato per il bene della comunità ma con un particolare sguardo alla chiesa del nostro quartiere ed alla nostra mamma celeste, la Madonna delle Grazie. Siamo membri dell’Associazione Madonna delle Grazie che, pur se non riconosciuta a livello diocesano, ha sempre operato a livello parrocchiale per la cura della Chiesa della Madonna delle Grazie e per la diffusione della devozione alla nostra protettrice alla quale siamo legati da sentimenti filiali. A lei ci rivolgiamo nei momenti bui della nostra vita, ai Suoi piedi ci prostriamo e a Lei ci affidiamo per ritrovare la serenità nelle nostre giornate difficili. Abbiamo sempre collaborato coi parroci che si sono insediati nella nostra parrocchia i quali, riconoscendo il modo disinteressato e cristiano che da sempre contraddistingue il nostro agire, ci hanno ben volentieri permesso di proseguire nella nostra azione che consisteva essenzialmente nella pulizia, nella manutenzione ordinaria delle strutture, nella collaborazione al parroco ed al Consiglio pastorale parrocchiale nell’organizzazione dei festeggiamenti della Madonna delle Grazie, che si tengono ogni anno il 2 luglio. Purtroppo adesso, dopo anni e anni, ci ritroviamo buttati fuori, cacciati, offesi e denigrati dal parroco Padre Massimo Briguglio.

Ma cosa abbiamo fatto per meritare questo? Non lo sappiamo ma vogliamo raccontare a lei, Eccellenza, quanto abbiamo vissuto e subito nell’ultimo anno così forse può darci lei una risposta sul perché abbiamo dovuto patire tutto ciò. Lo scorso anno, nel corso del novenario in onore della Madonna delle Grazie, ci comunica che non gradisce la presenza di una ragazza del quartiere, che ci ha sempre aiutato, e del padre; una sera, al termine della celebrazione, la ragazza ci stava aiutando a pulire la chiesa e il parroco, alla sua vista, è andato su tutte le furie, urlando l’ha cacciata dalla chiesa e ci ha ordinato di non farla più partecipare alle attività, anzi di cacciarla dalla chiesa qualora si fosse presentata. La festa del luglio dello scorso anno sarà un giorno che non dimenticheremo facilmente, purtroppo. Intanto durante la processione ha fermato il regolare svolgimento della stessa, bloccando la Madonna poiché erano presenti il sindaco e l’assessore e solo dopo che si sono spostati dichiarando di essere lì esclusivamente in veste di semplici fedeli, ha deciso di far proseguire la processione, ma questo discorso se Vostra Eccellenza è interessato, lo approfondirà coi diretti interessati. Al rientro dalla processione, mentre si svolgevano i preparativi per il sorteggio finale che si svolge ogni anno al termine dei festeggiamenti, la ragazza di cui sopra è entrata in sagrestia per prendere dei fazzoletti per i giovani della banda musicale e il parroco vedendo questo si è alterato, ha cominciato ad urlare dicendoci che non abbiamo capito niente, che ci destituiva di ogni incarico poiché la ragazza non doveva fare niente e soprattutto non doveva entrare in chiesa: a quel punto ci siamo permessi di sottolineare che la chiesa è di tutti ma la sua risposta è stata disarmante: “E docu ti sbagghi! Jò vi scomunico a tutti, vi iettu a tutti fora! Guditivi a festa picchì è l’urtima” ( E qui ti sbagli! Io vi scomunico tutti, vi butto a tutti fuori! Godetevi la festa perché è l’ultima!). Ci ha lasciato senza parole. È tradizione secolare che una volta al mese la Santa Messa venga celebrata nella chiesa del nostro quartiere. Dopo la discussione del giorno della festa, si sono susseguiti alcuni mesi senza che fosse celebrata alcuna messa nella chiesa della Madonna delle Grazie. Alla nostra richiesta di spiegazioni la sua risposta è stata “No, nenti, missa non ci nn’è e basta” (No niente, messa non ce n’è e basta).

Arriviamo allo scorso 8 maggio, festa della Madonna del Rosario. Partecipiamo alla Santa Messa e al termine, avvicinandosi il 2 luglio, andiamo a chiedere un appuntamento al parroco per iniziare a programmare le attività per la festa ma lui vedendoci ci comincia ad insultare dicendoci che noi lo abbiamo calunniato e abbiamo parlato male di lui; sembra un fiume in piena, non ci dà modo di spiegare e continuando ad urlare ci accusa di aver sistemato il tetto della chiesa senza averlo messo al corrente dei lavori ma non ci permette di specificare che nessun lavoro è stato fatto, solo una ordinaria pulizia delle grondaie che, essendo otturate, facevano gocciolare l’acqua in chiesa; continuano nel suo profluvio di insulti ci comincia a chiamare mafiosi, afferma che nel nostro quartiere c’è la mafia, che ci butta fuori e che non ci voleva più vedere; nonostante le innumerevoli offese subite lo supplichiamo di fare continuare l’Associazione nel suo servizio, per devozione alla Madonna delle Grazie, ma lui ci risponde con fare arrogante e presuntuoso “U vuliti vidiri chi mi passu stu piciri mi bbi iettu fora” (Lo volete vedere che lo passo lo sfizio di buttarvi fuori?) e ci caccia dalla stanza. Veniamo convocati dal parroco sabato 11 maggio per una riunione e, nonostante le numerose offese ricevute, decidiamo di andare all’incontro nella speranza di poter avere un dialogo con lui. Arrivati abbiamo due sorprese: la prima che il parroco non si è presentato, la seconda è che la riunione la tengono dei nuovi membri eletti nel Consiglio pastorale (eletti dal parroco, visto che né noi né nessun altro della parrocchia sapeva e sa che si sono volte delle elezioni). Queste persone ci comunicano le nuove direttive e cioè il divieto assoluto di vendita di oggetti sacri, l’abolizione di tutti i sorteggi eccezion fatta per quello del giorno della festa, la riduzione drastica del percorso della processione e che per tutto quanto concerne la chiesa della Madonna delle Grazie da quel momento in poi se ne sarebbero occupati loro. Durante la riunione ci comunicano che dal 2 luglio in poi avremmo dovuto restituire tutte le chiavi della chiesa in nostro possesso così loro avrebbero potuto gestire la chiesa. Appena due giorni dopo la riunione, padre Massimo e due operai si sono recati nella chiesa della Madonna delle Grazie ed hanno cambiato la serratura e, dopo aver chiamato una di noi per comunicarle il cambio della serratura, ha ricominciato ad insultarla dicendo che siamo mafiosi.

Ora, Eccellenza mettiamo nelle sue mani questa nostra delicata situazione. Noi riconosciamo al parroco l’autorità di poter gestire la parrocchia come egli ritiene più giusto ma non permettiamo a nessuno di insultarci, denigrarci e offenderci con parola gravi. Quest’uomo, che dovrebbe essere di Dio, è invece ricolmo di cattiveria e meschinità ed il suo agire ne è la dimostrazione. Non solo distrugge le tradizioni del nostro popolo, come il Rosario cantato in siciliano per la Madonna delle Grazie che ha abolito in modo sprezzante da diversi anni, ma offende le persone e divide la comunità. Eccellenza, la festa della Madonna delle Grazie è da sempre stata un momento di coinvolgimento per il quartiere e per tutto il paese; tutti partecipavano all’organizzazione e tutti erano coinvolti nei preparativi. Ormai però, per volontà di padre Massimo, tutto è stato distrutto. Intervenga, Eccellenza, per aiutare questi suoi figli e permetterci di poter onorare la nostra Mamma celeste come abbiamo sempre fatto. Ci benedica.

I firmatari della lettera

Più informazioni: lettera fedeli furci  


COMMENTI

Pippo Sturiale | il 27/06/2019 alle 08:23:49

Che la fede non debba mescolarsi alla politica è cosa buona e giusta! Che un amministratore pretenda di avere un ruolo in una processione è ... una pretesa! Padre Massimo avrà un pessimo carattere, come tutti gli uomini di carattere, ma "i fedeli" da Cristo non sembra abbiano imparato nulla. Ah, la religione! Dovrebbe unire ...

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