Martedì 16 Aprile 2024
Si discute della costituzione di un nuovo organismo. Già 20 enti hanno detto addio


Gal Peloritani, “Poca trasparenza”: 16 comuni jonici pronti a lasciare

di Andrea Rifatto | 07/06/2016 | ATTUALITÀ

3862 Lettori unici

Alcuni sindaci dei Comuni pronti a lasciare

Mancato coinvolgimento di tutti i comuni partner e scarso potere rappresentativo degli interessi economici e sociali del territorio. Sono le accuse che piovono sul "Gal Peloritani Terre dei Miti e della Bellezza", presieduto da Giuseppe Lombardo con presidente onorario il sindaco di S. Teresa di Riva (comune capofila) Cateno De Luca, da parte di numerosi amministratori locali della fascia jonica, che hanno deciso di stilare un Protocollo di intenti per la costituzione del nuovo "Gal Taormina Jonio Alcantara", un documento programmatico nato in seguito alle consultazioni politiche in merito alle strategie da adottare in vista della programmazione Psr 2014/2020, che riserverà ai Gruppi di Azione Locale circa 70 milioni di euro. Le motivazioni che hanno portato i sindaci jonici ad organizzarsi per avviare la discussione per valutare si via siano ancora i presupposti per restare nel “Gal Peloritani” o mettersi al lavoro per arrivare alla costituzione di un nuovo organismo sono state spiegate in una nota inviata a tutti i soci e per conoscenza all’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea. Nel documento, firmato dai sindaci dei comuni promotori dell’iniziativa, Eligio Giardina (Taormina), Marcello Bartolotta (Limina), Sebastiano Foti (Furci Siculo) e Gaetano Argiroffi (Roccalumera), si rileva come già numerosi comuni originariamente ricompresi nella compagine del Gal abbiano deciso di revocare la loro partecipazione costituendo organismi nuovi o passando ad altre aggregazioni già costituite. “Gran parte delle amministrazioni localizzate nella zona tirrenica hanno determinato di rescindere il rapporto con il “Peloritani” e aderire a due nuovi costituendi partenariati denominati rispettivamente “Gal Tirrenico-Mare Monti e Borghi (Fondachelli Fantina, Furnari, Mazzarà Sant’Andrea, Novara di Sicilia, Castroreale, Terme Vigliatore, Rodì Milici) con capofila Barcellona Pozzo di Gotto e “Gal Tirreno-Isole Eolie” (Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto, Condrò) con capofila Milazzo – si legge nella nota –. Altri comuni dell’area tirrenica (Rometta, Venetico, Saponara, Monforte San Giorgio, Villafranca Tirrena) sono in procinto di aderire a partenariati diversi rispetto alla precedente aggregazione, mentre molti comuni dell’area Alcantara sono già da tempo o recentemente (Motta Camastra, Gaggi, Graniti) confluiti in altre aggregazioni territoriali”.

I sindaci “ribelli” spiegano poi che in una recente riunione promossa dal sindaco di S. Teresa, "per la verità pochissimo partecipata", si è discusso delle numerosissime defezioni dei Comuni dal Gal e delle strategie da porre in essere, in modo condiviso, per mitigare l’impoverimento della parte pubblica e coinvolgere un partenariato privato autonomo e di qualità, nell’ottica di promuovere uno sviluppo vero. “In quella sede sono state fatte varie richieste – precisano –: rimodulare lo Statuto del Gal Peloritani anche alla luce delle profonde modifiche territoriali intervenute; coinvolgere il Comune di Giardini e i Comuni della Valle dell’Alcantara; dare maggiore visibilità, pari dignità e rappresentanza ai territori e in particolare al comprensorio jonico a vocazione turistica, che fa capo a Taormina-Giardini. Nessuna di queste richieste è stata accettata nonostante il cambiamento radicale e massiccio della composizione del Gal e dunque la deduzione è stata che il Gal Peloritani non poteva essere riproposto nei termini della precedente programmazione”.

Il Protocollo di intenti per il “Gal Taormina Jonio Alcantara" è stato sottoscritto finora da 16 dei 23 comuni della zona jonica facenti parte del “Gal Peloritani”, che hanno reputato di dover tener conto di quanto emerso e prevedere delle nuove strategie politiche alternative. Secondo quanto evidenziato nela documento, con le defezioni della zona tirrenica il Gruppo di Azione Locale presieduto da Lombardo scenderebbe dai 44 comuni originari a circa 20, e rischia di perdere ulteriori importanti adesioni se l’iniziativa dei sindaci jonici dovesse concretizzarsi con la nascita di un nuovo organismo. Giardina, Bartolotta, Foti e Argiroffi ricordano poi il Consiglio di amministrazione del “Gal Peloritani”, nominato il 24 dicembre 2012, risulta scaduto da oltre un anno e che “appare poco comprensibile e per certi aspetti oscuro il fatto che nell’ambito delle previste attività di partecipazione e coinvolgimento delle comunità locali, il “Gal Peloritani” non abbia programmato per tempo incontri e riunioni che coinvolgessero specificatamente i sindaci dell’area jonica per chiarire i motivi della fuoriuscita di molti comuni. Ciò si rendeva necessario ed imprescindibile per valutare lo status attuale della compagine – proseguono i promotori del Protocollo – e concordare nuove strategie da porre in essere per poter proseguire ugualmente gli obiettivi di sviluppo previsti, stante la notevole contrazione territoriale del Gruppo di Azione Locale. Unica eccezione è stata la riunione del 23 maggio, andata pressoché deserta, convocata in netto ritardo con intenti formali e non sostanziali”.

Momenti di coinvolgimento ritenuti essenziali e doverosi nel rispetto della trasparenza e della compartecipazione che a detto dei sindaci jonici sono stati colpevolmente trascurati e che hanno portato a far perdere la fiducia nell’attuale Gal, “in una compagine così ristretta nella sua componente pubblica e così poco eterogenea ed incisiva nella componente privata che ad oggi appare poco o nulla rappresentativa di interessi economici e sociali del territorio e portatori di interessi collettivi e che pertanto, abbiamo ritenuto non in grado di progettare e porre in essere strategie di sviluppo locale qualitativamente valide, operativamente performanti e condivise per aree territoriali”.

Il parere di alcuni sindaci. “Siamo in una fase interlocutoria e si sta cercando di ragionare a 360 gradi per trovare una forma di alternativa e lavorare in maniera diversa – spiega Alessandro Costa, sindaco di Letojanni e componente del Cda del 'Gal Peloritani' – per coinvolgere soprattutto la zona del Taorminese. Puntiamo ad una rimodulazione del Gal, anche cambiando nome per cercare di allargare la partecipazione. Oggi non ci sono più i presupposti a livello geografico per cui è nato il "Peloritani", non vogliamo togliere niente a nessuno nè qualcuno vuole acquistare posizioni di potere ma non siamo una fronda, siamo compatti nel prendere una decisione e la stragrande maggioranza dei sindaci ha manifestato delle proposte di cui si deve prendere atto”. Marcello Bartolotta, sindaco di Limina: “Ancora non c’è nulla di concreto ma si è mosso qualcosa: a mio parere il 'Gal Peloritani' non esiste più e proprio per questo non credo che l’Amministrazione di S. Teresa non voglia discutere a priori della creazione di un nuovo organismo o anche solo del cambiamento di nome di quello esistente con gli stessi soggetti, magari allargando il Cda a nove componenti". Antonino Bartolotta, sindaco di Savoca: “Ci è stato sottoposto un pacchetto di proposte chiuso, prendere o lasciare, senza che prima sia stato avviato un dialogo con tutti i comuni così come mi era stato assicurato dal presidente Giuseppe Lombardo. Da qui la decisione di sederci attorno ad un tavolo con gli altri colleghi e decidere come muoversi".

Più informazioni: gal peloritani  


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.