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“Guerra del parcheggio” a Forza d’Agrò: il parroco la spunta sul sindaco
di Andrea Rifatto | 20/06/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 20/06/2018 | ATTUALITÀ
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Lo scuolabus in disuso in sosta dietro l'abside
Parroco due-sindaco zero. L’edizione 2.0 di Don Camillo e Peppone riveduta e corretta in versione Forza d’Agrò, vede per la seconda volta vincitore padre Luciano Zampetti nella "guerra del parcheggio" sulla proprietà dello spazio dietro l’abside della cattedrale Maria Santissima Annunziata e Assunta. La Prima Sezione Civile del Tribunale di Messina (Catanese presidente, Bisignano e Armaleo giudici) ha infatti rigettato il reclamo presentato dal Comune, contro la Parrocchia, con cui l’Ente aveva provato a far ribaltare l’ordinanza del 25 ottobre 2017 che aveva già riconosciuto la titolarità di quello spazio alla chiesa, accogliendo il ricorso presentato il 6 settembre da don Zampetti, con cui veniva chiesta la reintegrazione dell’area di circa 15 metri quadri situata in piazza Largo Piano, dove i sacerdoti hanno sempre parcheggiato le loro auto, così come ha fatto l’attuale parroco sin dal suo arrivo a Forza d’Agrò nel 2011. Il Tribunale ha adesso condannato il Comune al pagamento delle spese, fissate in 2mila 768 euro oltre Iva e cassa e spese generali, che si aggiungono alle 2mila 486 euro dell’ordinanza che aveva imposto all’Amministrazione comunale del sindaco Fabio Di Cara di riconsegnare lo spazio rimuovendo l’auto del Comune che veniva lì parcheggiata. Spazio di fatto mai riconsegnato e occupato prima con l’auto di servizio del Comune, una Lancia Lybra (adesso parcheggiata in via De Gasperi) e da pochi mesi dallo scuolabus comunale ormai in disuso, visto che ne è stato acquistato uno nuovo: il vecchio Fiat Ducato, però, che risulta senza revisione da settembre e senza copertura assicurativa, anziché essere dismesso è stato lasciato in piazza Largo Piano dietro la cattedrale. Tutto ebbe inizio tra il 18 e il 19 dicembre 2015, quando al termine dei lavori di riqualificazione di piazza Largo Piano il Comune si è appropriato dell’area, occupandola e sostenendo come fosse bene demaniale di sua proprietà. Il Tribunale, dopo un’approfondita indagine e la relazione di un consulente tecnico d’ufficio, ha riconosciuto invece la titolarità dell’immobile alla Parrocchia, precisando di non aver riscontrato atti che giustifichino la titolarità del Comune. Il Tribunale ha adesso confermato le motivazioni dell’ordinanza di ottobre che hanno dato ragione alla Parrocchia, anche alla luce di alcuni testimoni sentiti dai giudici, che hanno dichiarato che l’area è sempre stata utilizzata come parcheggio dai parroci fin dal 1977, che negli Anni ’80 il parroco dell’epoca ha realizzato una tettoia a copertura con cancello di ingresso e come prima dei lavori sulla piazza padre Zampetti avesse collocato una catena a delimitazione del confine. Dichiarazioni confermate da un altro testimone, che ha ribadito l’esistenza della catena all’ingresso dello stallo precisando che la stessa era stata successivamente rimossa dai Vigili urbani. Il sindaco Fabio Di Cara dice di non aver letto il provvedimento ma sembra deciso ad andare avanti e avviare il giudizio di merito Nel frattempo il Comune continua a occupare lo spazio con il vecchio scuolabus. Una questione ormai personale tra il sindaco e il parroco, con cui non è mai corso buon sangue. A discapito delle casse pubbliche, visto che la “guerra del parcheggio” è già costata ai cittadini la somma di 5mila 254 euro per risarcimenti alla Parrocchia, oltre ovviamente le spese legali sostenute dal Comune.