Giovedì 25 Aprile 2024
Conti in rosso. Lo Giudice: "La Regione eviti l'ennesimo scippo al territorio"


Jonica Trasporti verso la dismissione, si tenta di salvare i lavoratori e le linee

di Redazione | 29/10/2019 | ATTUALITÀ

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Un bus in servizio nella zona jonica

Sembra ormai segnato il destino della Jonica Trasporti e Turismo, società al 51% di Ast (interamente partecipata dalla Regione) e per il restante 49% di Msa (Mediterr Shock Absorbers) del gruppo che fa capo ad Antonello Montante, l’imprenditore di Serradifalco condannato a maggio in primo grado a 14 anni per associazione a delinquere finalizzata anche alla corruzione e tuttora indagato a Caltanissetta in almeno altre tre inchieste, una delle quali per mafia. Per l’azienda con sede a Messina, che effettua il servizio nei comuni della zona jonica messinese e ha in organico 18 dipendenti, si stanno per aprire le porte della dismissione, visto che nel corso di un incontro svoltosi il 21 ottobre è emerso come “non vi sono alternative alla messa in liquidazione” e che i numeri sulla gestione economica sono scoraggianti. L’amministratore unico di Jonica Trasporti, Gianfilippo Ceccio ha illustrato la situazione patrimoniale ed economica della società al 31 agosto: il patrimonio netto ammonta a 295mila euro (120mila di capitale sociale e 175mila di riserve) e i revisori dei conti stimano una perdita, nel 2019, di oltre 200mila euro. Una situazione societaria, quella della Jonica Trasporti e Turismo, che risulta dunque critica. Una delle ipotesi sul tavolo è quella della ricapitalizzazione ma la Regione non è intenzionata a sborsare risorse e avrebbe ormai in progetto la dimissione. Una società, la Jonica, creata da Montante per tentare la scalata all’Ast: “L’ennesimo atto predatorio in danno della cosa pubblica, sotto il cono d’ombra di Confindustria Sicilia”, ha scritto il Gup di Caltanissetta Graziella Luparello nella sentenza di condanna di Montante. Dunque l’unica strada è la liquidazione, che sarà sancita in un’assemblea straordinaria fissata per il 2 dicembre. Il presidente dell’Ast, Gaetano Tafuri, rassicura che vi è la volontà di salvare i dipendenti e il servizio per gli utenti. La gara per tentare di vendere la Jonica Trasporti e Turismo è andata deserta e allora l’unica strada, concordata con il governo regionale, può essere quella di dismettere la società per incorporarla in Ast salvaguardando le linee e i dipendenti.

“Adesso è necessario che la politica intervenga – dice il deputato regionale Danilo Lo Giudice – al fine di garantire due obiettivi fondamentali: salvaguardare le linee e quindi il servizio svolto nei comuni della zona jonica messinese e tutelare i lavoratori che non possono pagare per errori altrui. “Se da un lato - continua Lo Giudice - è vero che la situazione attuale della Jonica desta preoccupazioni, allo stesso tempo non può verificarsi ancora una volta che a pagare il caro prezzo di tale dismissione siano gli utenti e i lavoratori. Proprio per questo motivo ho chiesto all’assessore Marco Falcone un incontro urgente insieme al presidente di Ast Tafuri per tracciare insieme il percorso che possa evitare l’ennesimo scippo per il nostro territorio. Da più fonti si apprende che la Jonica Trasporti dovesse essere utilizzata dal socio privato per una scalata in Ast – conclude il deputato e sindaco di S. Teresa di Riva - ma di tutto ciò si occuperà la magistratura; ciò che importa in questo momento è che si possa continuare a garantire i collegamenti in una zona importante della Sicilia che diversamente rimarrebbe sguarnita di qualsivoglia collegamento”.

Più informazioni: jonica trasporti  


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