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L'effetto trascinamento del film finirà: si punta su beni culturali ed enogastronomia


La magia di Savoca, dopo il set de Il Padrino l'Oscar dello sviluppo

di Gianluca Santisi | 24/10/2017 | ATTUALITÀ

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Il centro storico di Savoca

C'è qualcosa di sospeso nell'aria di Savoca. Qualcosa di indefinibile che rende la visita al suo centro storico un'esperienza unica. Chiamiamola magia o, più semplicemente, suggestione. Varcare l'antica porta della città significa scompaginare i confini dello spazio e del tempo, abbandonarsi ad una riscoperta quasi arcaica di sensi sopiti. Facilmente raggiungibile della costa jonica messinese lasciandosi alle spalle S. Teresa di Riva, il borgo medievale, “certificato” tra i “più belli d'Italia” dal 2008, è avvinghiato ad un colle bivertice. Trecento metri sul livello del mare, appena un centinaio di abitanti a fronte dei 1800 complessivi che risiedono su tutto il territorio comunale. È qui che, nel 1971, Francis Ford Coppola girò alcune sequenze de Il Padrino ed è a queste immagini, entrate nella storia della cinematografia mondiale, che Savoca deve molto. Molto, ma non tutto. Perché se oggi il borgo siciliano è diventato un vero e proprio “caso” turistico internazionale lo si deve anche ad una fortunata e lungimirante sinergia pubblico-privato.

Il sindaco Nino Bartolotta, 47 anni, è alla sua terza legislatura da primo cittadino. Nel giugno del 2015, dopo una parentesi da assessore regionale in quota Pd nella prima giunta del governo Crocetta, è stato rieletto con l'88% dei consensi. Nulla è stato lasciato al caso dalla sua amministrazione. Dai vincoli di edificabilità al piano colore nel centro storico, dalle disposizioni regolamentari per il recupero del patrimonio edilizio in disuso, alle peculiarità dell'arredo e del verde. “Il nostro obiettivo – racconta – è quello di creare un contesto urbano in armonia con le bellezze monumentali e naturali del borgo, in grado di suggestionare e coinvolgere il visitatore”. Ma le risorse comunali sono limitate. Ed è qui che entra in gioco l'imprenditoria privata. Investimenti intelligenti hanno portato negli ultimi anni alla realizzazione di strutture ricettive e turistiche non invasive e di alta qualità. Un intero quartiere, per esempio, è stato trasformato in elegante resort, mentre l'apertura di nuovi ristoranti ha ampliato l'offerta dai piatti tipici alla cucina più ricercata. La parola d'ordine è turismo di qualità. Perché di Padrino non si vivrà per sempre. “Negli anni 80 – aggiunge il sindaco - il turismo era in gran parte riconducibile al bar Vitelli e agli altri luoghi resi celebri dal film di Coppola ma oggi l'interesse del visitatore si sta diversificando e guarda con attenzione all'offerta culturale dei siti monumentali, alcuni di questi fino a qualche anno fa mai aperti al pubblico, come il suggestivo castello Pentefur”. “Secondo gli studi del nostro ufficio marketing, l'inerzia del classico tour del Padrino tra qualche anno andrà a scemare - gli fa eco Antonino Sapienza, presidente di “Proposta Turistica 3.0” – ecco perché su indicazione dell'Amministrazione comunale stiamo “spingendo” sugli altri fronti come il turismo relazionale, enogastronomico e religioso”. La sua associazione, in convenzione con la Parrocchia Santa Maria Assunta, da alcuni anni cura l'accoglienza nelle tre chiese principali. Guide multilingue propongono, inoltre, itinerari diversificati e accompagnano i visitatori alla scoperta dei principali monumenti e degli scorci paesaggistici più belli.

I frutti di questo lavoro sono strepitosi. Nella classifica sulla fruizione giornaliera dei siti culturali in provincia di Messina, relativa al 2016, le chiese di Savoca risultano al secondo posto, dietro al “colosso” Teatro Antico di Taormina, con un media di 114 persone al giorno. Un dato addirittura in crescita nell'anno in corso. “Fino a questo momento – continua Sapienza - abbiamo registrato un +25%. Qui si fa turismo di nicchia ma sta crescendo anche la qualità del visitatore, cosa che invece non avviene in altri borghi. E i servizi sono fondamentali. Le persone rimangono colpite dal fatto che le chiese sono sempre aperte e possono contare sulla disponibilità di ragazzi in divisa, preparati e che parlano cinque lingue diverse”. Anche il portale online Airbnb ha deciso di puntare su Savoca inserendo il piccolo centro in un progetto internazionale di valorizzazione, mentre l'immagine del borgo è oggi sotto tutela grazie alla recente istituzione del brand “Savoca” che ne salvaguarda lo sfruttamento commerciale e promozionale. E il futuro? Turismo e cultura per il centro storico, sviluppo urbano ed attività produttive eco-sostenibili per le aree di espansione delle frazioni a valle. “Puntiamo - conclude il sindaco Bartolotta - ad incentivare l'offerta ricettiva in termini di posti letto e ad attrarre stakeholders in grado di offrire valore aggiunto al territorio”. Che in termini pratici significa più occupazione per i giovani del posto.


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