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Presentazioni a Palermo e S. Teresa a 40 anni dalla morte del giovane di Sant'Alessio


La strage di Bologna e la storia di Onofrio Zappalà: in un libro il ricordo degli amici

14/01/2020 | ATTUALITÀ

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D'Arrigo, Caminiti e la copertina del libro

Nel 40° anno dalla strage di Bologna del 2 agosto 1980, che ha segnato tra le sue 85 vittime innocenti la morte di Onofrio Zappalà, giovane di Sant’Alessio Siculo, l’associazione “Amici di Onofrio Zappalà”, fondata nel 2005 dai compagni del liceo classico degli anni 1967/1972, presenta il libro “Dalla strage di Bologna-Quindici su Quaranta” (Armando Siciliano editore), scritto da Antonello D’Arrigo e Natale Caminiti, presidente e vicepresidente dell’associazione. Il testo verrà presentato a Palermo mercoledì 15 gennaio, alle ore 10, nella Sala Mattarella dell'Assemblea regionale siciliana, alla presenza di autorità politiche tra cui il presidente della Commissione regionale Antimafia Claudio Fava; poi nel pomeriggio, alle 18, la presentazione al Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva. Il testo parte dal ricordo di Onofrio, la sua vita, gli anni spensierati del liceo, gli anni che lo videro lottare per realizzare il proprio futuro, amori, ansie, sogni, speranze, la mattina di quel 2 agosto e i giorni a seguire. Il libro, che si avvale della prefazione di Nando Dalla Chiesa e di alcuni preziosi contributi di personalità a tema quali Paolo Bolognesi, presidente Associazione Nazionale Familiari Vittime della strage del 2 Agosto 1980; Roberto Scardova, giornalista Rai; Cinzia Venturoli, storica dell’Università di Bologna. “Si parla della strage, dell’orrore che generò in tutto il Paese, dei suoi sviluppi giudiziari alla ricerca di una verità che a tutt’oggi è emersa solo in parte – spiegano D’Arrigo e Caminiti – si parla di noi, delle nostre personali reazioni, del nostro essere coinvolti ma a volte anche immaturi a prendere delle precise posizioni sino alla nascita dell’Associazione che finalmente fa sua la volontà di tenere viva quella memoria e non solo ma affiancarla a quanto di dolorosamente terrificante accade in quegli anni”.

La nostra Associazione, che si onora di portare il suo nome – proseguono i due autori del testo – nel prendere atto del tempo trascorso e dell’impegno profuso, soprattutto in questi ultimi 15 anni, non può che porsi in prima linea affinché alla fine di questo quarto decennio si abbia una particolare attenzione per la sua storia e la sua memoria, contestualmente alla storia ed alla memoria di quella che, nel nostro Paese, è stata definita la più grossa e sanguinaria strage perpetrata a discapito di uomini, donne e bambini innocenti di ogni ordine ed età. Non possiamo, nel ricordare Onofrio, non ricordare le altre 84 vittime, come non possiamo non ricordare i 218 feriti. Un bilancio tragico che può trovare solo la sua amara collocazione nella follia umana. Un eccidio, in tempo di pace che non ha eguali. Una carneficina che solo la memoria e la ricerca di quelle verità che purtroppo ancor oggi ci vengono negate, può far si che il dolore di quanti ne portano ancora sulle spalle il peso, sia un po’ più lieve”. Presidente e vicepresidente dell’associazione “Amici di Onofrio Zappalà evidenziano quindi “l’importanza di esserci, di moltiplicare gli sforzi affinché ognuno di noi si trasformi in custode della propria memoria e nel contempo paladino e testimone del suo tempo. Noi vogliamo vivere questo anno come un anno particolare, un anno speciale, un anno diverso – sottolineano – più intenso e con una serie di appuntamenti che ci porteranno ad amplificare la nostra presenza per una testimonianza più viva, più attiva e sicuramente magari più coinvolgente. La presentazione del lbro è un primo evento che ci darà modo di collocare nel tempo una storia a noi molto cara e molto dolorosa, vissuta in prima persona e che vogliamo rimanga scolpita a chiare lettere: una storia nella storia”.


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