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A causa del maltempo il patrono di Melia verrà celebrato sabato e domenica


Mongiuffi Melia, rinviati i festeggiamenti per San Sebastiano

19/01/2016 | ATTUALITÀ

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La processione del Santo lungo le vie cittadine

A Mongiuffi Melia sono stati rinviati a sabato 23 e domenica 24 gennaio i festeggiamenti previsti per oggi (martedì 19) e domani (mercoledì 20), in onore di San Sebastiano, patrono di Melia, la cui ricorrenza cade il 20 gennaio. Le celebrazioni prenderanno dunque il via sabato alle ore 18.15 nella chiesa di San Sebastiano - spiega il parroco don Giuseppe Di Bella – con l’apertura della cappella, la discesa meccanica del fercolo e la traslazione nella Chiesa madre, mentre alle ore 20 avverrà l’accensione dei “cannici” che in maniera caratteristica accenderanno il tradizionale "pagghiaru", con la degustazione gratuita di cuzzole, salsiccia e vino”. Domenica 24 la giornata di festa sarà aperta alle 5.30 dal canto del tradizionale Uffizio di San Sebastiano e alle ore 10 verrà celebrata la Santa Messa, seguita dalla caratteristica processione con l’immagine del Santo per le vie del paese. Alle ore 12, in piazza San Sebastiano, avrà invece luogo la caratteristica distribuzione delle frecce di San Sebastiano (pane a forma di freccia in ricordo del martirio del Santo). In serata, alle ore 19.30 circa, dopo la processione, l’immagine del Santo verrà riportata nella Chiesa a lui dedicata e posta nuovamente nella cappella.

San Sebastiano morì a Roma all'inizio della persecuzione di Diocleziano.Il suo sepolcro si trova sulla via Appia"ad catacumbas". Preferì morire piuttosto che osservare le leggi imperiali, che imponevano l'adorazione degli idoli. Secondo un'antica tradizione era ufficiale delle guardie del corpo dell'imperatore e subì due volte il martirio. La prima volta fu condannato ad essere ucciso con le frecce. Creduto morto, fu raccolto per essere seppellito dai cristiani di Roma, che essendosi accorti che in lui c'era ancora un alito di vita lo nascosero nello stesso palazzo imperiale e lo curarono. Riavutosi, affrontò, per convincerlo a desistere dal perseguitare i cristiani, lo stesso imperatore, che però diede ordine che fosse ucciso alla sua presenza con i fasci dai littori imperiali. Il suo culto è documentato fin dalla più remota antichità. Invocato nelle malattie più disperate e nelle pestilenze., è invocato come Patrono di Melia sin dall'anno 1570, come dimostra una vecchia campana fusa a Messina "apud Saija".


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