Venerdì 17 Maggio 2024
Fondi del Pnrr per l’attivazione dei servizi di incasso sulla piattaforma PagoPa


Pagamenti digitali, dal Governo altri 138mila euro a sette Comuni. Due restano esclusi

di Andrea Rifatto | 09/08/2022 | ATTUALITÀ

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I cittadini potranno pagare i tributi con la carta di credito

Arrivano altri fondi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per i comuni del comprensorio jonico e della valle dell’Alcantara finalizzati a favorire la digitalizzazione dei municipi. Oltre le due finanziate le scorse settimane, riguardanti i Comuni di Roccalumera e Motta Camastra, sono state infatti ammesse nuove istanze alle risorse per l’adozione della piattaforma PagoPa, a seguito della partecipazione alla misura 1.4.3 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Dipartimento per la trasformazione digitale ha pubblicato il decreto di finanziamento della seconda tranche e sono state ammesse le domande inviate da sette amministrazioni comunali, per un totale di 138mila 719 euro, mentre due sono state escluse. Non ammessi i Comuni di Taormina per 26mila 567 euro e Letojanni per 23mila 673 euro: a seguito della notifica di ammissibilità gli enti non hanno accettato il finanziamento non provvedendo ad inserire il codice unico di progetto (Cup), ma potranno ottenere le somme con i successivi avvisi. In testa alla classifica degli enti finanziati si piazza Castelmola con 32mila 778 euro, seguito da Pagliara (26mila 708), Santa Domenica Vittoria (26mila 101), Roccella Valdemone (24mila 887), Santa Teresa di Riva (23mila 996), Mongiuffi Melia (2mila 428) e Forza d’Agrò con 1.821 euro. Complessivamente sono giunte alla Presidenza del Consiglio dei Ministri 1.234 domande per un importo complessivo di 41 milioni di euro, ma le candidature sono ancora aperte e vi sono ulteriori 215 milioni per favorire la migrazione al cloud di tutti i Comuni italiani. 

L'obiettivo del bando è quello di far avviare ai Comuni la migrazione e l’attivazione dei servizi di incasso sulla piattaforma pagoPA, seguendo una logica di “pacchetti” che identificano il numero minimo di servizi da integrare. I servizi oggetto di migrazione possono essere tutti quelli di riscossione erogati dal Comune, che facendo valere il principio della titolarità del credito può migrare le attività di incasso gestite direttamente o affidate a soggetti esterni, consentendo così ai cittadini di pagare anche con la carta di credito tributi, tasse e diritti vari, rilascio carte di identità e altri atti, lampade votive, mensa scolastica, assistenza domiciliare, multe e sanzioni amministrative, permettendo così di tagliare un importante traguardo nel processo di transizione digitale per lo snellimento e la facilitazione delle procedure, specie nell’ottica delle iniziative di servizi e cittadinanza digitale. Grazie al percorso guidato previsto dal Governo, è possibile comporre online il proprio piano di migrazione, scegliendo da una lista di 95 servizi. Per ogni servizio sarà necessario scegliere tra due modalità di migrazione: il trasferimento dell’infrastruttura informatica (cosiddetto lift&shift) o l’aggiornamento di applicazioni in cloud.


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