Giovedì 18 Aprile 2024
Ok dal Consiglio alla mozione per 5 presidi sanitari dotati di apparecchiature


Patto per la salute a S. Teresa: Lombardo "smonta" Casablanca ma arriva un sì unanime

di Andrea Rifatto | 22/12/2019 | ATTUALITÀ

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Il consigliere Casablanca e l'assessore Lombardo

Cinque mini presidi sanitari con defibrillatore, misuratore automatico di pressione e pulsossimetro per misurare l’ossigenazione del sangue. L’idea di rendere Santa Teresa di Riva “città della salute”, lanciata nei giorni scorsi dal vicesindaco con delega alla Salute, Gianmarco Lombardo, è stata accolta all’unanimità dal Consiglio comunale, che ha discusso la mozione del consigliere di minoranza Carmelo Casablanca volta a far acquistare 4 defibrillatori da collocare in teche all’esterno in piazza Marina Militare Italiana, nel parco giochi di Villa Crisafulli-Ragno e nelle frazioni Misserio e Fautarì, oltre al cofinanziamento di un corso di formazione per spiegare il loro utilizzo rivolto ai vigili urbani e per i cittadini che risiedono vicino alle postazioni. Lombardo ha invece proposto un emendamento fatto proprio dal gruppo di maggioranza consiliare, che di fatto ha smontato ma mozione, per l’acquisto di 5 defibrillatori da posizionare in edifici comunali, ossia nel centro anziani di Misserio, nella sede Avis a Bucalo, nell’Help Center a Torrevarata, a Villa Crisafulli-Ragno e nell’immobile dell’ex Guardia di Finanza a Barracca. “Collocare i defibrillatori all’esterno li espone al rischio di danneggiamenti, furti o usi impropri – ha detto il vicesindaco – mentre così ci sarà un responsabile per ogni dispositivo in ogni presidio, formato al suo utilizzo e disponibile h24”. L’emendamento prevede anche di finanziare il corso Blsd per due membri di ogni Comitato di quartiere nel quale si trova l’immobile con defibrillatore e di inserire le postazioni nell’app e nel sito comunale per far conoscere ai cittadini e ai turisti dove si trovino i presidi.

Casablanca ha mostrato qualche perplessità sul posizionamento interno agli edifici, spiegando che già in diverse città italiane esistono le postazioni in luoghi pubblici all’aperto, ma alla fine ha accolto la modifica della sua mozione visto l’obiettivo di rendere S. Teresa una città cardioprotetta e più sicura: “Speriamo si possano ulteriormente incrementare i defibrillatori – ha aggiunto il consigliere di minoranza – e che uno dei due già in dotazione al Comune venga posizionato nell’auto dei Vigili urbani e l’altro portato a Fautarì”. Proposta tutta da vagliare, perché come evidenziato dal segretario comunale non può essere imposto ad ogni agente della Polizia municipale di seguire un corso di formazione per l’utilizzo del defibrillatore. E non è mancata una nota polemica quando il consigliere di opposizione Giuseppe Migliastro ha fatto notare come quella di Casablanca, “che non è certamente un cacciatore di like o di visibilità” ha sottolineato, fosse una mozione di indirizzo, dunque eventualmente modificabile successivamente dall’Amministrazione comunale, mentre con quella che ha definito “una corsa all’emendamento" si è voluta dare "l’impressione di voler dare una paternità finale all’atto", riferendosi ovviamente a Lombardo. Parole che il vicesindaco ha bollato come offensive: “Non cerco visibilità sulla sanità e non ho mai fatto politica su questo tema, rimarrà qualcosa che abbiamo fatto per la comunità a prescindere di chi l’abbia proposta”. E dopo la votazione unanime Gianmarco Lombardo si è detto più che soddisfatto: “Ringrazio il Consiglio comunale, è stata scritta una bella pagina per la sanità di Santa Teresa. Grazie al consigliere Casablanca e al Comitato di quartiere Bucalo-Sparagoná che ha lanciato il seme di questa idea, adesso germogliato. Nei primi sei mesi del 2020 il progetto ‘città della salute’ sarà realtà”.


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