Sabato 20 Aprile 2024
Nel Piano approvato dal ministero dei Trasporti previsto il mantenimento del servizio


Rete autostradale, salve le aree di servizio su A18 e A20

di Andrea Rifatto | 21/08/2015 | ATTUALITÀ

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L'area di servizio Santa Teresa est

Tutte salve le aree di servizio attive sulle tratte autostradali A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo, inserite tra le 234 stazioni distribuite su tutto il territorio italiano dove verrà mantenuto l’attuale servizio. È quanto stabilito dal Piano di ristrutturazione della rete delle aree di servizio autostradali approvato con decreto firmato dal ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, che ha ottenuto anche il parere favorevole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. L’obiettivo del documento è quello di ottenere maggiore economicità ed efficienza nei servizi autostradali a favore dell’utenza per l’esercizio sia delle attività commerciali e ristorative, sia delle attività di distribuzione di carburanti e lubrificanti. Il Piano di ristrutturazione è stato elaborato sulla base degli atti di indirizzo dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello Sviluppo Economico e contiene l’elenco delle aree, il cronoprogramma e le procedure che definiscono le modalità di espletamento delle gare per l’affidamento dei servizi di distribuzione dei carbolubrificanti e delle attività commerciali su tutte le 463 aree di servizio autostradali, compresa la rete Anas e i raccordi e tangenziali.

Sulle autostrade A18 e A20, gestite dal Consorzio per le autostrade siciliane, è stato previsto il mantenimento delle 14 aree attualmente esistenti: Tremestieri, S. Teresa di Riva ovest, S. Teresa di Riva est, Calatabiano ovest, Calatabiano est, Aci Sant’Antonio ovest e Aci Sant’Antonio est sulla Messina-Catania, mentre sulla Messina-Palermo rimangono attive le stazioni di servizio Tremestieri ovest, Divieto nord, Divieto sud, Olivarella, Tindari nord, Tindari sud e Acquedolci. L’area di servizio S. Teresa di Riva ovest, però, è stata chiusa il 22 maggio scorso su decisione di Autogrill Spa, così come dal 6 maggio non è più attivo l’impianto di distribuzione di carburante gestito dalla Tamoil.

Nel Piano sono state previste misure di razionalizzazione della rete delle aree e misure di rivisitazione delle modalità dei servizi all’utenza, finalizzate all’esercizio in alcune aree da parte di uno stesso soggetto delle attività oil e non oil, per consentirne l’esercizio in termini economici; all’accorpamento della gestione di alcune aree di servizio, prevalentemente ubicate in corrispondenza dello stesso punto sui due sensi di marcia; all’ampliamento dei servizi di rifornimento self-service, in particolare nell’orario notturno, ma assicurando comunque la presenza del personale; alla chiusura in prospettiva di un numero limitato di aree di servizio la cui gestione economica, anche con le modalità sopra indicate, non risulta comunque possibile. Nel Piano è stata posta particolare attenzione alla necessità della salvaguardia dei livelli occupazionali, stabilendo precise indicazioni nei bandi di gara per ridurre al minimo la possibile perdita di posti di lavoro del personale sia dei servizi di ristorazione, sia dei servizi di distribuzione carburanti. Complessivamente in tutta Italia chiuderanno battenti 25 aree (nessuna in Sicilia), mentre per 14 è previsto l’accorpamento (gestione unificata di 2 aree prospicienti).

Più informazioni: rete autostradale  aree di servizio  


COMMENTI

Alfonso Scognamiglio | il 09/09/2015 alle 19:17:31

Sono contentissimo per i colleghi Siciliani ma purtroppo non è andata bene a tutti.Mi chiamo Alfonso Scognamiglio e sono dipendente forse è meglio dire tra poco ex da 35 anni dell'area di servizio Angioina Est sita in A/30 Napoli ed è propio da pochi giorni che io e i miei colleghi abbiamo appreso che la nostra area rientra nelle 25 che saranno chiuse entro il 31 ottobre 2015.Vi lascio immagginare il nostro stato d'animo e quello delle nostre famiglie. E' inutile stare ad elencare tutti i disagi che comporta la perdita del posto di lavoro specialmente come nel mio caso che già era stato perso quello di mia moglie, ma mi chiedo in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo come si puo' pensare di chiudere una piccola azienda come la nostra formata da 16 dipendenti,due famiglie di gestori e altre 24 senza alcuno sforzo politico per cercare di salvaquardarci.Era questa l'unica alternativa? o come succede sempre in Italia si favorisce sempre i colossi e mai le piccole imprese che per anni sono stato l'economia dell'Italia. Vorrei scusarmi per questo mio sfogo mi ci voleva anche perche' non ho ancora il coraggio di comunicarlo alla mia famiglia,non so come dire alle mie figlie se posso garantirgli ancora gli studi univers

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