Giovedì 18 Aprile 2024
I dati di quanto si gioca, si spende e le tendenze, tra passione e patologia


Riviera jonica, il gioco d'azzardo vale più del reddito di cittadinanza

di Daniele Foderà | 29/01/2019 | ATTUALITÀ

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Il gioco d’azzardo è certamente un fenomeno di stretta attualità, con varie e delicate implicazioni a livello economico e sociale. Rifuggendo da qualsiasi giudizio personale e/o emotivo in merito, ci affidiamo ai numeri che, tante volte, ci aiutano ad analizzare un fenomeno in modo quanto più oggettivo possibile. Secondo i dati rilasciati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’imponibile medio pro capite dichiarato nelle denunce del 2017 (dunque relativo ai redditi prodotti nel 2016) ammonta a livello nazionale a 19mila 514 euro. In Sicilia la media è più bassa: 15mila 412. Il comune di Nizza di Sicilia, invece, fa registrare un reddito imponibile pro capite di 15mila 569 euro. Escludendo dal computo i denari investiti nel gioco sommerso e illegale, secondo i dati dell'Aams (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), con 874 euro pro capite giocati a tutti i giochi gestiti dallo Stato e alle slot nel 2017, Nizza di Sicilia è al posto numero 2.389 su 7.954 comuni italiani nella classifica generale per giocate pro capite. Per usare una metafora calcistica, Nizza si trova saldamente nella parte sinistra della classifica. Questo vuol dire che nel solo 2017 in paese sono stati spesi ai giochi un totale di 3,21 milioni di euro (con 2,36 milioni vinti). Di questa fetta, 592mila finiscono nelle casse dello Stato e 255mila a concessionari, gestori ed esercenti vari. Di questi 3,21 milioni, ben la metà sono finiti nelle 27 Slot Awp presenti in paese (chiamate anche “New Slot”, sono apparecchi elettronici che accettano solo monete e possono essere installati anche in bar e tabaccherie), saldamente in testa nelle preferenze dei nizzardi in cerca di fortuna.

Ma diamo un’occhiata ai dati relativi al gioco d’azzardo di altri comuni del comprensorio jonico. Ad esempio Roccalumera, che registra un reddito imponibile pro capite di 15mila 659 euro, spende 965 euro pro capite, superando così Nizza in classifica di ben 386 posizioni. Furci Siculo, invece, riesce a fare anche “meglio”, piazzandosi al posto numero 1.933 su 7.954 comuni italiani con 983 euro di giocate pro-capite. Santa Teresa di Riva è la più “virtuosa” e si ferma al posto numero 2.571 anche se, in termini assoluti, ha giocato nel solo 2017 un totale di ben 7,82 milioni.

Per capire meglio la portata di questi numeri, basti pensare alla celebre e tanto chiacchierata misura del reddito di cittadinanza. Tale misura prevede infatti per le casse dello Stato, e quindi per tutti noi cittadini, un costo pari a 7 miliardi l’anno. Il gioco d’azzardo, nella sua accezione esclusivamente legale, registra la cifra monstre di circa 12 miliardi l’anno spesi dai giocatori. Un dato forse ancora più preoccupante è la tendenza di spesa. Se tutti i comuni citati hanno un trend di diminuzione, seppur lieve, Nizza invece nel 2017 ha speso complessivamente nel gioco d’azzardo 150mila euro in più rispetto al 2016. I numeri, come premesso, parlano da sé. Se la tendenza di crescita del gioco d’azzardo nizzardo dovesse confermarsi anche quest’anno, la politica cittadina dovrà prendere in seria considerazione il problema e rimboccarsi rapidamente le maniche con campagne informative o con provvedimenti ad hoc. Tra passione per il gioco d’azzardo e patologia da gioco d’azzardo, il passo è breve.


COMMENTI

Santo Trimarchi | il 29/01/2019 alle 17:08:59

Articolo interessante che mi sollecita una proposta per i comuni del nostro territorio che vogliano combattere la piaga del gioco d'azzardo, una minaccia per la realtà familiare e sociale. Bisogna intervenire con un decreto amministrativo per scoraggiare le postazioni di gioco nelle rivendite di tabacchi e nelle sale pubbliche, appellandosi alla difesa della salute dei cittadini ed alla tutela delle famiglie in difficoltà di cui il sindaco è responsabile, utilizzando le normative vigenti a livello nazionale ed europeo.

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