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S. Teresa, accordo Comune-proprietari: piazza Marina Militare salvata dalla demolizione

di Andrea Rifatto | 26/09/2017 | ATTUALITÀ

3814 Lettori unici | Commenti 3

Il commissario Lione, il sindaco Lo Giudice e l'arch. Trimarchi

Piazza Marina Militare Italiana, a S. Teresa di Riva, non sarà demolita. Ieri pomeriggio in municipio è stato infatti raggiunto un accordo tra il Comune e i proprietari dell’immobile di via Regina Margherita situato sul retro dello slargo, a cui al termine di un lunghissimo iter giudiziario partito negli Anni ’80 e conclusosi in Cassazione nel 2011 è stato riconosciuto il diritto ad avere l’accesso carrabile dal lungomare alla loro abitazione. L’8 marzo scorso il Tar di Catania, vista l’inadempienza del Comune che alla scadenza dei 90 giorni assegnati dal provvedimento non ha ottemperato alla sentenza definitiva, ha nominato un commissario della Prefettura di Messina per dare esecuzione al provvedimento ma l’Amministrazione comunale ha tentato di intraprendere un’altra strada, ossia quella dell’indennizzo economico, e ieri le parti hanno chiuso l’accordo che salva così dalla demolizione, che avrebbe interessato l’area giochi e la passerella pedonale al centro, la piazza sul lungomare nel quartiere Bucalo.

“Si chiude finalmente una triste pagina di storia santateresina e credo che possiamo ritenerci più che soddisfatti – ha detto il sindaco Danilo Lo Giudice – con un po' di buona volontà da entrambe le parti e facendo prevalere il buon senso, siamo riusciti ad addivenire ad una soluzione in quanto avevo già espresso l'assoluta contrarietà a fare questo intervento ancorché ormai inevitabile di fronte un giudizio di ottemperanza. Si è concordato un risarcimento in favore del ricorrente di 180 mila euro – ha spiegato Lo Giudice – con la realizzazione di un apertura d'ingresso lato piazza ripristinando un vecchio diritto riconosciuto da tutti i vari gradi di giudizio, e così possiamo dire di aver speso qualcosa in meno e comunque aver salvato la nostra piazza”. Demolire e realizzare la strada di accesso, secondo il Comune, sarebbe infatti costato non meno di 200mila euro. Un abuso degli amministratori del tempo che sarà dunque pagato adesso dai cittadini, sulle cui tasche sono già ricaduti finora costi per oltre 25mila euro per spese legali e consulenze. “Sono felice di poter annunciare ciò, sarebbe stato incredibile solo pensare di dover privare la comunità di uno spazio così importante e per di più dedicato ai bambini – ha concluso il sindaco. Adesso il Comune dovrà dare seguito agli adempimenti concordati nel verbale, sia di natura tecnica che risarcitoria. Il primo cittadino ha ringraziato il commissario ad acta della Prefettura, Pietro Lione, l’architetto Rosario Trimarchi in rappresentanza della famiglia Lo Tartaro-Trimarchi, proprietari dell’immobile e vincitori della querelle giudiziaria, difesi dall’avvocato Giuseppe Benvenga, e l’avvocato Raffaele Tommasini, che ha assistito il Comune di S. Teresa nell’ultima fase, rappresentato ieri in municipio dall’avvocato Carmelo Moschella.


COMMENTI

Pippo | il 26/09/2017 alle 08:58:46

Finalmente onore al SINDACO LO GIUDICE, all'amministrazione tutta e a chi ha messo una pietra sopra a questa vicenda assurda salvaguardando una piazza ormai metà di famiglie e molto amata dai santateresini. W la nostra PIAZZA BIANCA

luigi Pirandello | il 27/09/2017 alle 05:54:52

TUTTO FATTO. PRO BREMA RISOLTO. Dopo decenni di battibecchi, dopo essersi sfidati a a colpi di penne (quelle degli avvocati) adesso con un po' di buona volontà da entrambe le parti e molto Modolo Buon senso i nostri amministratori hanno trovato un accordo perfetto che va bene a tutti...ma fatemi capire...questo errore. .questo sbaglio. ..chi lo paga. ..questi 180.000 euro da dove usciranno fuori...che domanda ...ma certo. ..sicuramente dai tecnici e amministratori che all'epoca hanno sbagliato. .oppure lo pagheremo noi con i nostri soldi...

GE | il 27/09/2017 alle 13:29:42

Complimentoni a questo proposito, cioè chi paga per gli errori dei dirigenti sia in buona che cattiva fede, vorrei ricordare questo episodio:La doppia buonuscita del presidente e amministratore delegato del gruppo pubblico delle strade: Presidente ANAS pietro CIUCCI che licenziò se stesso da una delle cariche, nell'estate 2013 è andato in pensione come direttore generale rimanendo però ben saldo sulle altre due poltrone. Non prima di aver attribuito a se stesso una buonuscita di 1,8 milioni comprensiva di "indennità di risoluzione senza preavviso”.........

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