Sabato 20 Aprile 2024
Da ieri impossibile smaltire dopo la raccolta. Il sindaco critica la Regione


S. Teresa, centri di compostaggio saturi e l'umido rischia di finire in discarica

di Andrea Rifatto | 07/08/2018 | ATTUALITÀ

2950 Lettori unici | Commenti 2

La raccolta di ieri a S. Teresa

Ai cittadini viene chiesto rigore ma poi si rischia di vanificare tutto. È quanto succede con la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti, il cui smaltimento rappresenta una croce per i comuni, in particolare quelli più virtuosi che rischiano di vedersi annullare in un solo colpo tutti i sacrifici, a causa della saturazione di quasi tutti i centri di smaltimento in Sicilia che costringe molto spesso a gettare tutto nelle discariche dell’indifferenziato. Tra i comuni che patiscono questa assurda situazione anche S. Teresa. Da ieri la Eco Beach di Giardini, società che si occupava di prelevare l’umido per conferirlo nell’impianto di compostaggio dell’Ofelia Ambiente a Ramacca, non garantisce più il servizio perché così come comunicato venerdì alle 12 all’impresa che svolge raccolta e smaltimento rifiuti a S. Teresa, la Onofaro Antonino Srl, non ha più accesso al sito catanese ormai saturo. Dunque ieri la Onofaro, dopo la raccolta porta a porta dell’umido, si è vista costretta a lasciarlo sugli autocompattatori in attesa di ricevere a breve istruzioni, anche perché domani è nuovamente giornata di raccolta dell’organico e bisogna trovare una soluzione per liberare i mezzi. “Di sicuro non faremo finire l’umido nell’indifferenziato” – ha detto ieri il sindaco Danilo Lo Giudice, ma il rischio che ciò accada è molto alto, anche perché sembra che l’unico centro di compostaggio aperto in Sicilia sia a Marsala e qualora si decidesse di conferire lì, i costi di trasporto aumenterebbero con ricadute sui cittadini, visto che il servizio deve essere coperto al 100% con gli introiti delle bollette: “Paradossalmente ci converrebbe scaricare in discarica a 90 €/t anziché che nei centri di compostaggio a 120 €/t ma tutto ciò non avrebbe senso – ha rimarcato Lo Giudice – il presidente della Regione prima chiede ai sindaci di fare di più sulla differenziata ma poi non si rende conto che non ci sono impianti a sufficienza. Comprendo che nessuno ha la bacchetta magica, ma non si può da un lato addossare le responsabilità ai sindaci e dall’altro lasciarci in balia del nulla, chiedendoci di portare la differenziata in discarica, perché la gente tutto ciò non può comprenderlo”.


COMMENTI

fahrenheit | il 07/08/2018 alle 14:15:50

Il sindaco, nonché deputato regionale, perché non interviene all'assemblea regionale ponendo il problema in quella sede ?

Pippo Sturiale | il 07/08/2018 alle 15:53:15

Anche se va in discarica, non è mescolato all'indifferenziato, ma sottoposto ad una stabilizzazione di circa 20/30 giorni, va poi messo, a strati come il terreno normale, a copertura dell'indifferenziato. Non è corretto perché così non si recupera nulla, nulla ritorna alla terra, solo non si produce inquinamento ed emissione di metano. Ma è giusto rompere le scatole alla Regione perché realizzi gli impianti.

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