Sabato 20 Aprile 2024
Sfuriata del sindaco in una riunione in municipio e immancabile post sui social


S. Teresa, dipendenti comunali alla gogna: così aumenta l'insofferenza dei cittadini

di Andrea Rifatto | 03/08/2018 | ATTUALITÀ

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La riunione in municipio

Ancora una volta dipendenti comunali messi alla gogna sui social network a S. Teresa. Dopo una riunione con tutti gli impiegati del municipio tenutasi ieri alle 12 nella sua stanza, compresa la segretaria comunale, il sindaco Danilo Lo Giudice ha sentito l’esigenza di rendere pubblica la sua periodica sfuriata con gli inquilini del Palazzo. Non siamo ai livelli del suo predecessore Cateno De Luca, che non le mandava a dire utilizzando anche termini forti, ma la linea seguita sembra quella. “Gli ho detto molto chiaramente che non si possono più tollerare alcuni atteggiamenti, che ognuno ha la responsabilità di dover rispettare le regole che la pubblica amministrazione impone e che noi siamo qui per servire la comunità e dobbiamo avere rispetto per ogni singolo concittadino” – ha fatto sapere tramite post sulla sua pagina Facebook il primo cittadino, allegando le foto con tutti i dipendenti attenti ad ascoltarlo. Lo Giudice, durante l’incontro che fa seguito probabilmente alla segnalazione di qualche cittadino scontento o irritato per aver notato un comportamento ritenuto scorretto, non ha fatto nomi né specificato verso quali uffici in particolare si rivolgeva, ma ha invitato tutti a prestare a massima attenzione durante le uscite dal municipio, ad esempio per pause caffè al bar o per brevi permessi (effettuati solitamente timbrando entrata e uscita, quindi in piena regola) e soprattutto che chi svolge mansioni all’esterno, “maggiormente esposto e che quindi deve ancor di più mostrarsi integerrimo nello svolgimento dei compiti”. Dunque sembra evidente il riferimento agli agenti della Polizia municipale e agli operai, quotidianamente impegnati sulle strade.

“Non ho intenzione di controllare nessuno, la gente non mi ha eletto per questo – ha poi aggiunto il sindaco - ho il dovere morale di evidenziare quali sono le cose che si possono fare e quelle che non si possono fare. È chiaro che se si dovessero palesare ai miei occhi comportamenti anomali non esiterò ad intervenire, ognuno si faccia un esame di coscienza pensando a quanto già di fatto si è fortunati ad avere un posto di lavoro che molti miei coetanei possono solo sognare. E sia rispettoso di se stesso prima ancora di esserlo nei confronti degl’altri”. Un modo, a nostro avviso, per continuare ancora una volta ad aumentare l'insofferenza dei cittadini verso i dipendenti comunali, la stragrande maggioranza impegnati quotidianamente per servire gli utenti e portare a termine i propri compiti con rigore. E qualora ci fosse qualche fannullone, basta richiamarlo o utilizzare eventualmente tutti gli strumenti sanzionatori consentiti dalla legge, senza generalizzare in nome di una “tolleranza zero” che rischia di far passare messaggi sbagliati.


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