Giovedì 25 Aprile 2024
Il sindaco parla dei rapporti con il Palazzo e stigmatizza alcuni comportamenti


S. Teresa, "Niente più bonus ai dipendenti comunali fannulloni"

di Andrea Rifatto | 14/01/2019 | ATTUALITÀ

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Il sindaco con altri amministratori davanti il Palazzo

“Cateno De Luca li bacchettava sempre, adesso penserete che io sono troppo buono ma non è così”. I rapporti tra l’Amministrazione di S. Teresa di Riva e gli impiegati comunali in “versione” Danilo Lo Giudice è stato uno dei temi toccati dal sindaco durante l’incontro pubblico di sabato scorso. “Ho dato loro fiducia, alcuni l’hanno rispettata, altri no e questo mi dispiace e sarò consequenziale” – ha esordito. “Ho fatto quello che era giusto fare, avviando le procedure per la stabilizzazione dei precari che finalmente nel 2019 avranno un contratto a tempo indeterminato, meritato perché da tanti anni si trovano in questa condizione. Ho fatto di più, con le progressioni economiche orizzontali che gli daranno la possibilità di ottenere un ulteriore incentivo, che mancava da 11 anni. Ho dato loro fiducia ritenendo che molti svolgono in maniera ineccepibile il loro ruolo ma non tutti: ci sono alcuni che ancora non hanno capito che la logica è cambiata e oggi vi è la necessità che un dipendente non faccia solo una cosa ma più compiti: molti lo fanno già, ad esempio dal Ccr all’Ufficio Ragioneria, dal cimitero al trasporto scolastico. In alcuni casi – ha rimarcato Lo Giudice – mi ritrovo con alcuni “colleghi” che fanno i piantoni sulla strada, ad esempio nel servizio di sosta a pagamento. Non ho bisogno di piantoni. Dunque è chiaro che chi non ha rivestito il proprio ruolo nel modo giusto non avrà la possibilità di avere l’aumento delle ore che finora gli avevo garantito e se ho dato le ore a una persona per svolgere due servizi e ne ha svolto solo uno, non lo farò più”.

Il sindaco ha spiegato di non voler essere duro ma concreto, perché è ciò che gli chiede le gente: “O queste persone capiscono che oggi c’è la necessità di dare sempre più risposte e servizi alla comunità oppure sono costretto ad assumere atteggiamenti che non volevo, lo dissi già quando mi insediai: vi darò fiducia ma non mi costringete a cambiare atteggiamento. Alcuni di loro però mi costringeranno ad agire in modo diverso e nel corso del tempo non tutti avranno l’integrazione oraria. Mi auguro che si ravvedano e non avrò difficoltà tra qualche mese ad essere consequenziale e a ritornare nuovamente a dare la possibilità tutti di servire la nostra comunità”. Un passaggio è stato dedicato anche ai rapporti tra impiegati e utenza: “Qualcuno ancora non ha capito come comportarsi e la cosa mi dà enormemente fastidio, benché siano casi sporadici, visto che ho ricevuto tanti messaggi di complimenti. Vi sono però esempi negativi, alcuni dipendenti che assumono con i cittadini un atteggiamento assolutamente sbagliato: siamo lì per servire la comunità e non mi sono mai permesso io di avere modi sbagliati con la gente e non lo deve fare nessuno, a prescindere dall’avere torto o ragione. L’educazione è la base e su questo saremo intransigenti”.


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