Santa Teresa, il Comune non risponde e sfumano due finanziamenti per adeguare le scuole
di Andrea Rifatto | 15/01/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/01/2024 | ATTUALITÀ
1230 Lettori unici
Il plesso scolastico di Cantidati
Due interventi che consentirebbero di chiudere il cerchio sull’edilizia scolastica cittadina, ma i fondi tanto attesi e più volte annunciati per il momento non arriveranno. Sfumano i finanziamenti per l’adeguamento sismico di due scuole di Santa Teresa di Riva, chiesti nel 2020 dall’Amministrazione comunale per un totale di 2,6 milioni di euro. Gli interventi in programma riguardano i plessi di Cantidati e Sparagonà, risalenti agli Anni ’50, gli unici dove finora non sono state effettuate opere finalizzate a renderli a norma dal punto di vista sismico e strutturale. Proprio per questo motivo il Comune si era mosso già nel 2019 affidando gli incarichi per effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica e l’anno dopo per redigere i progetti di adeguamento, inviati alla Regione e inseriti nel Piano triennale dell’edilizia scolastica 2018/2020, entrambi con priorità 5/A. Per Cantidati il progetto esecutivo redatto dall’ingegnere Danilo Santoro, inserito al secondo posto della graduatoria, prevede una spesa di 1 milioni 622mila 651 euro, di cui 1 milione 242mila 160 per lavori e 380mila 490 euro per somme a disposizione, mentre per Sparagonà l’elaborato dell’ingegnere Salvatore Siracusano fissa la spesa complessiva in 1 milione 009mila 000 euro, di cui 694mila 526 euro per lavori e 314mila 473 euro per somme a disposizione. Il 14 marzo 2022 il sindaco Danilo Lo Giudice aveva annunciato l’ottenimento del finanziamento per il plesso di Cantidati, ma a quasi due anni di distanza nulla si è mosso perchè il Comune non ha fornito le risposte richieste e il finanziamento non è mai stato concesso. Nel programma elettorale del giugno 2022 (foto sotto) i due interventi erano stati inseriti come "già finanziati nel piano triennale dell'edilizia scolastica", ma in realtà il solo inserimento nell'elenco non corrisponde alla immediata disponibilità dei fondi. Oltre un anno fa, il 30 dicembre 2022, l’Assessorato regionale dell’istruzione è stato sollecitato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ad individuare gli interventi da finanziare con i fondi del Pnrr, che fossero coerenti con le finalità e gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (che prevede precisi target) oltre che in grado di rispettare il cronoprogramma, che fissava l’aggiudicazione lavori entro il 15 settembre 2023 e il loro avvio entro il 30 novembre. La risposta doveva arrivare a Roma entro il 17 febbraio 2023 e tenuto conto delle risorse disponibili, la Regione ha individuato i progetti potenzialmente finanziabili all’interno della Priorità A, compresi quelli dal numero 1 al numero 29 della graduatoria 5/A, in cui rientravano quindi i due interventi di Santa Teresa di Riva, e il 30 dicembre 2022 e il 31 gennaio 2023 l’Ufficio speciale per l’Edilizia scolastica ha scritto ai Comuni chiedendo la disponibilità al finanziamento e le informazioni aggiuntive, specificando che la rinuncia non avrebbe comportato l’eliminazione dalla graduatoria del Piano di edilizia scolastica 2018-2020. Il Comune di Santa Teresa di Riva, però, non ha dato riscontro e l’1 febbraio 2023 ha ricevuto due note di inammissibilità, inviate in quanto “non è stato possibile verificare la coerenza con gli obiettivi del Pnrr per il potenziale finanziamento”. Altri 16 Comuni hanno invece proposto la rimodulazione dell'importo contribuendo con un cofinanziamento comunale e hanno ottenuto il finanziamento, anche se alcuni interventi (pur con meno punti di quello di Cantidati e Sparagonà) sono stati finanziati per intero. Così il 16 febbraio 2023 è stato firmato il decreto che ha individuato i 44 progetti (sui 78 totali) disponibili per l’assegnazione dei 91 milioni di euro a disposizione, mentre i due interventi previsti nella cittadina jonica sono stati valutati come “inammissibili per mancato riscontro” vista l’impossibilità a verificarne la coerenza. Un’opportunità persa che costringe adesso il Comune ad attendere l’erogazione di nuove risorse statali o regionali per coprire i progetti in graduatoria.