Martedì 16 Luglio 2024
Importante traguardo per la comunità con tre giorni di celebrazioni e ricordi


Sant'Alessio, i 100 anni della parrocchia Madonna delle Grazie: festa con l'arcivescovo

di Andrea Rifatto | 19/05/2024 | ATTUALITÀ

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Accolla, Maiorana, Aliberti e Isaja

Taglia il traguardo dei cento anni la parrocchia Santa Maria delle Grazie di Sant’Alessio Siculo. Il 16 maggio del 1924, infatti, veniva eretta canonicamente con la nomina del suo primo parroco, don Antonino Carciotto. Una ricorrenza che la comunità ha festeggiato giovedì sera, al culmine di tre giorni di celebrazioni iniziati martedì con una santa messa presieduta da don Angelo Isaja, parroco della cittadina del Capo dal 2006 al 2013, seguita il giorno dopo dalla celebrazione eucaristica presieduta da padre Luciano Zampetti, che ha retto la comunità dal 2013 allo scorso ottobre. La celebrazione eucaristica di ringraziamento è stata presieduta dall’arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla, giunto in paese per l’occasione, e concelebrata da padre Isaja e dall’attuale parroco don Letterio Maiorana, che nel saluto iniziale ha delineato le tappe storiche dell’elevazione a parrocchia. Cento anni di storia caratterizzati da tanti momenti belli e dal lungo mandato di padre Giuseppe Tatì, parroco per oltre 60 anni scomparso nel 2013, ma anche da avvenimenti tristi, come l’uccisione di don Antonio Musumeci, parroco dal 1932, trucidato il 14 agosto 1943 sulla terrazza della canonica da una squadra di nazisti in ritirata. 

Nella sua omelia monsignor Accolla ha evidenziato come sia importante fare festa all’interno della comunità parrocchiale, ma anche dare impulso e nuova spinta per una maggiore presenza e testimonianza della comunità, affinché sia sempre più punto di riferimento. Il sindaco Domenico Aliberti ha ricordato come l’elevazione a parrocchia del 1924 abbia anticipato un’altra importante tappa della storia di Sant’Alessio Siculo, l’autonomia comunale da Forza d’Agrò ottenuta il 7 giugno del 1948, che vide tra i protagonisti anche padre Tatì. Al termine della funzione religiosa si è tenuta la festa sul sagrato, con un momento di convivialità che ha coinvolto le autorità civili e religiose.


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