Sant’Alessio, quella piattaforma sul mare è una bruttura che deturpa: "Sarà rimossa"
di Andrea Rifatto | 07/03/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/03/2023 | ATTUALITÀ
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Il solarium-terrazza ristorante ormai in decadenza
Fino a qualche anno fa era una splendida terrazza, utilizzata come solarium o sala ristorante. Oggi ne rimane solo uno scheletro che deturpa il paesaggio. Dovrebbe essere rimossa al più presto la piattaforma sul mare dell’hotel Capo dei Greci di Sant’Alessio Siculo, realizzata quasi vent’anni fa sul demanio marittimo sulla scogliera sotto la struttura ricettiva, oggi gestita da un curatore del Tribunale di Messina (dopo il fallimento di fine 2018) e in vendita all’asta, l’ultima conclusa un mese fa senza acquirenti con un prezzo base di 16 milioni 896mila euro. Tra i beni del complesso alberghiero vi è anche la piattaforma a mare, autorizzata nel 2004 dalla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali, raggiungibile da un sentiero che parte dalla Statale 114 e anche per mezzo dei due ascensori scavati nella roccia e di una galleria lunga circa cento metri. Oggi di quell’affaccio sul mare, attrezzato in estate con ombrelloni e lettini e usato anche per ricevimenti a pochi passi dalle acque cristalline della baia del Capo Sant’Alessio, resta solo la struttura portante in tubi metallici, ormai arrugginiti, mentre la pavimentazione in pannelli di legno è totalmente distrutta dopo anni in cui è rimasta esposta agli agenti atmosferici e senza manutenzione. Una vista certamente non gradevole soprattutto per chi naviga in quel tratto di costa e si trova davanti un “mostro” sugli scogli che deturpa il paesaggio, la cui presenza è stata di recente denunciata anche dai consiglieri di minoranza. “Già lo scorso anno abbiamo chiesto al curatore fallimentare, l’avv. Angelo Vitarelli, di rimuovere la struttura - spiega il sindaco Domenico Aliberti - ma finora non hanno provveduto. Di recente l’ho sollecitato nuovamente e si è impegnato che con la riapertura dell’albergo, prevista l’1 aprile, utilizzerà le prime risorse economiche per lo smontaggio della piattaforma”. Dunque non resta che sperare che prima dell’estate quell’obbrobrio sparisca definitivamente.