Sabato 27 Luglio 2024
Criticato l'iter seguito dal Comune rispetto ad un collega. Il caso finisce in Consiglio


Savoca, ex dipendente contesta disparità di trattamento nel rimborso delle spese legali

di Andrea Rifatto | 06/06/2024 | ATTUALITÀ

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La vicenda legale si chiuse nel 2017

Una disparità di trattamento tra due dipendenti comunali di Savoca nel rimborso delle spese legali sostenute per difendersi in un processo penale, conclusosi nel 2017 con l’assoluzione di entrambi dall’accusa di abuso d’ufficio contestata nell’esercizio delle loro funzioni. A contestarla è stato il geometra Vincenzo Pasquale, ex dipendente dell’Ufficio tecnico, al quale l’ente nel maggio 2020 ha riconosciuto applicando i minimi tariffari l’importo di 4mila 872 euro liquidato direttamente al suo legale, l’avvocato Letterio Cammaroto, di cui 2mila 045 euro per il primo grado, 2mila 421 euro per l’appello e 405 euro per l’aumento del 20% per giudizio con più parti, a differenza dei 13mila 263 euro che aveva chiesto l’ex impiegato. Nei mesi scorsi il geometra Pasquale ha però contestato una disparità di trattamento, scrivendo alla segretaria e ai capigruppo consiliari, sostenendo che “appare rilevante notare che è stato concesso agli eredi dell’ingegnere Lucio Nicita (altro dipendente coinvolto nel processo e scomparso nel 2018, ndc) uno sconto del 20% sull’importo ritenuto congruo ed è stato riconosciuto un rimborso di 8mila 509 euro, considerata la richiesta di rimborso spese legali pari a 10mila 636 euro congruamente all’attività svolta dall’avvocato incaricato”. Una disparita di trattamento che secondo l’ex impiegato “desta interrogativi circa la coerenza e la trasparenza delle prassi amministrative” e dunque è stato chiesto ai capigruppo “di intraprendere un approfondimento adeguato al fine di risolvere tale problematica e garantire il rimborso delle somme che riflettono il trattamento non uniforme”, suggerendo anche di segnalare il caso alla Corte dei conti “per salvaguardare l’integrità delle procedure e l’equità nell’applicazione delle stesse”. 

La segretaria ha fatto presente che “le spese legali sono state riscosse dal suo legale e che l’Amministrazione ha corrisposto quanto spettante visto che la delibera di giunta non è stata contestata”, ma il caso è finito anche in Consiglio comunale, con un’interpellanza presentata dal capogruppo di minoranza Giuseppe Muscolino con la quale è stato chiesto come mai “in presenza di situazioni analoghe sia stato applicato un trattamento diverso”. L’assessora  al Contenzioso, Simona Gentile, ha risposto che non risulta una disparità di trattamento, visto che il dipendente ha autorizzato il proprio legale ad accettare le somme e nella sentenza di Cassazione viene menzionato solo il difensore di Nicita, l’avvocato Giovambattista Freni, e ciò lascia pensare che l’attività svolta dai due legali non sia stata identica. Per Muscolino rimangono però anomalie, visto che la liquidazione a Pasquale è avvenuta con delibera di giunta e dunque un atto politico, mentre quella per Nicita con determina dell’Area Amministrativa.


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