Martedì 23 Aprile 2024
Commemorazione nove anni dopo: il sindaco ringrazia la sua comunità


Scaletta ricorda i morti dell'alluvione: "Paese tornato a vivere grazie a voi cittadini"

di Andrea Rifatto | 01/10/2018 | ATTUALITÀ

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La cerimonia in contrada Foraggine

La messa in chiesa e poi un corteo fino a uno dei luoghi simbolo della tragedia. Scaletta Zanclea ha ricordato così le vittime dell’alluvione dell’1 ottobre 2009, una tragedia che sconvolse l’intera comunità che ne porta ancora i segni e le ferite a nove anni di distanza. Sedici morti (trentasette furono in totale compresi quelli di Giampilieri, Altolia e Molino) i cui nomi rimarranno per sempre nella memoria collettiva. Scaletta li ha voluti commemorare con una cerimonia semplice ma densa di significato, in quello che per la comunità rimarrà un anniversario di morte e dolore. La messa nella chiesa della Patrona, la Madonna del Carmelo, gremita di scalettesi, è stata celebrata dal parroco Jean Claude Kunangidi, da padre Salvatore Alessandrà, cappellano del carcere di Gazzi e già parroco di Scaletta e dal diacono Giuseppe Giannetto. Al termine della funzione, un corteo silenzioso con in testa il sindaco Gianfranco Moschella ha percorso poche decine di metri di via Roma, la Statale 114, fino al torrente Foraggine, dove vi fu il maggior numero di vittime. Qui il primo cittadino ha deposto una corona di alloro sul luogo dove sorgeva l’abitazione di Carmela Cacciola, che perse la vita quel pomeriggio, prima di alcuni minuti di raccoglimento in preghiera, a cui hanno partecipato numerosi cittadini, amministratori scalettesi e rappresentanti della Protezione civile comunale. Presenti anche il maresciallo Martina Sturiale, vicecomandante della Stazione Carabinieri e il comandante della Polizia municipale Letterio Alì. Una commemorazione che ha fatto rivivere quei tragici momenti e quel disastro rimasto ancora senza colpevoli, visto che nel processo aperto dopo l’alluvione sono stati assolti in secondo grado gli ex sindaci di Messina e Scaletta, Giuseppe Buzzanca e Mario Briguglio, ritenuti esenti da responsabilità.

“Le parole non riescono a esprimere quello che in questo momento il mio animo e anche il vostro prova, sono passati nove lunghi anni e quella notte è ancora fortemente scolpita nei nostri cuori e nelle nostre menti, il 1° ottobre è la pagina più brutta della nostra comunità, è il giorno del ricordo dei nostri concittadini, dei nostri amici che non ci sono più e per non dimenticare gli effetti devastanti di quella tragica notte – ha detto il sindaco in contrada Foraggine – a distanza di anni lo scenario è sicuramente modificato, adesso il paese è più sicuro, tante opere di messa in sicurezza sono state fatte, altre sono in itinere, altre cominceranno a breve, però ritengo che con quest’opera di prevenzione e previsione non dobbiamo mai smettere, non dobbiamo mai abbassare la guardia e farci trovare impreparati. Con gesti semplici, condivisi, nel cercare di alimentare in ciascuno di noi la cultura del rispetto della natura, senza mai sfidarla e la cultura del rischio idrogeologico. Ritengo che i momenti più bui siano già passati, siano alle spalle, nonostante le quotidiane difficoltà e per questo devo dire grazie a voi cittadini, alla vostra pazienza e alla vostra ostinazione nel non abbandonare questo paese – ha rimarcato Moschella – Scaletta grazie a voi è ritornata a vivere. Ripeto ciò che ho detto in occasione dell’inaugurazione del Polivalente: l’acre odore del fango lascia il posto al profumo, alla freschezza e alla gioia dei nostri ragazzi, che con fiducia e speranza guardano a un futuro migliore per la nostra comunità. Vi esorto a continuare a collaborare tra di voi, nelle famiglie, con le associazioni, la parrocchia e il Comune: questo mosaico di collaborazioni è la vera ricchezza per la comunità e sono convinto che in questo clima solidale che ha rappresentato la nostra energia positiva e ci ha permesso di superare i momenti difficili senza separazioni e divisioni – ha concluso Gianfranco Moschella –  ci aiuterà l’aiuto della nostra Patrona a superare i momenti difficili che in futuro si presenteranno ma che ci fanno guardare con fiducia e speranza a un futuro migliore da vivere a Scaletta con i nostri figli e con i nostri nipoti”.


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