Sabato 27 Luglio 2024
L'idea di un'offerta turistica in un’ottica sistemica con musei ed edifici storici


Taormina, investire nella cultura per rafforzare l'economia: Prt propone sei siti in rete

di Redazione | 21/05/2024 | ATTUALITÀ

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Per Badia Vecchia proposta la creazione di un museo

Fare rete vuol dire mettere in comune risorse economiche e umane per generare valore e il caso Taormina è particolarmente adatto a questo modello, sia per le specificità territoriali che per la dimensione ridotta dei singoli edifici. È la proposta lanciata dal gruppo “Progetto Ricostruzione Taormina”, che in un documento a firma di Elisa Aucello immagina un’offerta strutturata, che consentirebbe di introdurre un ticket di ingresso unico per musei e siti di interesse storico-artistico, suggerendo come modalità ottimale l’istituzione di una card che consenta l’accesso all’intero circuito e che comporti ulteriori agevolazioni sul territorio comunale. Ma quali potrebbero essere i siti della rete? La proponente ne ha immaginati sei: Museo di Arti e Tradizioni popolari nell’ex chiesa San Francesco di Paola, Fondazione Mazzullo-Palazzo Duchi di Santo Stefano, Palazzo Badia Vecchia, Palazzo Corvaja, ex Chiesa del Carmine e sala “Giovanni Di Giovanni” della Biblioteca comunale. “Punti accessibili con un unico biglietto che potrebbero trarre importanti benefici da una programmazione integrata che tenga ben in mente le esigenze del visitatore - spiega Aucello - una rete così costituita potrebbe, inoltre, beneficiare di sinergie e accordi con il Parco di Naxos, mirati ad una programmazione integrata e ad una vision comune. In questo contesto resterebbe comunque prioritario intavolare un confronto con la Regione, che possa ridefinire in chiave strategica il ruolo di Taormina all’interno del Parco. Ulteriore beneficio potrebbe nascere nell'individuare all’interno della rete una sede idonea per un bookshop - prosegue la componente di Prt - che potrebbe sopperire alla mancanza di una libreria in città e provvedere ad un bisogno che a più riprese è stato espresso dai cittadini ma anche da numerosissimi visitatori”. 

L’attenzione rivolta nell’ultimo periodo ai beni culturali che ricadono sul territorio taorminese e gestiti direttamente dal Comune ha portato il gruppo politico ad una riflessione più profonda sulla possibilità e necessità di pensare al patrimonio in un’ottica sistemica: “Tanto gli investimenti su Palazzo Corvaja quanto le discussioni relative alla paventata cessione di Badia Vecchia - viene evidenziato - ci portano ad immaginare la creazione di una rete civica per ripensare in un’ottica strategica all’offerta culturale della nostra città. Il tutto sotto l’egida di un regolamento chiaro e univoco, in grado di definire le competenze in materia di gestione dei beni culturali”. Secondo Elisa Aucello, tanto la Fondazione Mazzullo quanto il Museo di arti e tradizioni popolari potrebbero essere parte integrante della rete e dare avvio ad un progetto di più ampio respiro, a partire dalla riapertura di Palazzo Corvaja che per la sua storia e la sua posizione strategica potrebbe ospitare mostre ed eventi di respiro internazionale e diventare fattore trainante dell’intera rete. “Penso anche all’opportunità per il Comune di continuare a gestire direttamente Badia Vecchia intercettando opportunità di finanziamento per dotare Taormina di un nuovo museo - conclude la promotrice dell’idea -  si potrebbe ad esempio pensare ad un museo del Grand Tour che racconterebbe un’importantissima pagina della storia cittadina e italiana in generale. Il filone tematico del Grand Tour fornirebbe, infatti, la possibilità di raccontare la città attraverso gli occhi di visitatori illustri e allo stesso tempo darebbe un senso agli investimenti fatti nel corso di un quarantennio e restituirebbe un bene di inestimabile valore alla città. Il museo sarebbe, inoltre, in costante dialogo con le scuole e il territorio e potrebbe diventare un ulteriore centro di aggregazione sociale e culturale. Investire sull’offerta culturale della nostra città avrebbe effetti positivi non solo sul turismo, anche in un’ottica di destagionalizzazione, ma anche sulla comunità. Una città che guarda al futuro è una città che accoglie e che si prende cura dei suoi cittadini”.


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