A Santa Teresa le tasse più basse della zona jonica: risparmi per famiglie e imprese
di Andrea Rifatto | 18/08/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/08/2021 | ATTUALITÀ
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La tabella per le famiglie residenti
Nessun aumento delle imposte locali e una fiscalità generale che si attesta come la più bassa del comprensorio, in modo da consentire a cittadini e imprenditori di non dover sborsare di più rispetto al passato in un periodo di crisi e ristrettezze dovute in particolare all’emergenza sanitaria. L’Amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva annuncia la buona notizia alla cittadinanza e tira le somme analizzando gli ultimi provvedimenti in materia di tributi locali, adottati dovendo districarsi tra vincoli di bilancio sempre più restrittivi, che non porteranno per l’anno in corso ad un innalzamento della spesa complessiva riguardante le tasse da versare al Comune e allo Stato. Facendo un confronto con quelle che sono le realtà locali più vicine, ossia i centri compresi tra Letojanni e Alì Terme, la cittadina prima detentrice della Bandiera Blu si pone infatti in testa alla classifica come comune con la fiscalità più bassa. L’analisi, basata sui dati Imu e rifiuti disponibili sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalle bollette idriche recapitate agli utenti, parte dalla somma dei costi riguardanti l’Imposta municipale unica (relativa agli immobili), la tassa rifiuti e il servizio idrico e viene suddivisa in due tabelle, una per le famiglie residenti e l’altra per quelle non residenti: nel primo caso vi è l’esenzione dall’Imu sulla prima casa per disposizioni statali e dunque ipotizzando un nucleo composto da tre persone, che vive in un’abitazione della superficie di 90 metri quadrati e consuma 180 metri cubi di acqua in un anno, a Santa Teresa le tasse incideranno per un totale di 311 euro, di cui 144 euro per la bolletta dell’acqua e 167 euro per la Tarip (tassa rifiuti puntuale). Una cifra che corrisponde al 41% in meno della media comprensoriale, che si attesta sui 530 euro, considerando che si va da un massimo di 740 euro a un minimo di 384 euro (escluso ovviamente Santa Teresa). L’esborso aumenta quasi del doppio nel caso di famiglie non residenti (tabella sopra), ad esempio con due componenti che vivono in un alloggio di 60 metri quadrati, con una rendita catastale di 250 euro, consumando 60 metri cubi di acqua in dodici mesi: qui il totale delle tasse da pagare sale a 607 euro, di cui 445 per l’Imu, 121 per la Tarip e 41 per l’acqua, ma la cifra rimane del 16% sotto la media tra Letojanni e Alì Terme, pari a 718 euro, visto che si va da 846 a 674 euro. “Abbiamo voluto effettuare queste simulazioni per far comprendere alla popolazione che si paga meno rispetto al resto del comprensorio e in qualche caso anche a città più importanti - spiega il sindaco Danilo Lo Giudice - perfino nei casi di una famiglia non residente, pur avendo l’Imu con l’aliquota massima, e non lo nascondiamo, siamo sempre sotto la media. Le condizioni rispetto al passato sono nettamente migliorate - ha evidenziato il primo cittadino - ad esempio la tassa rifiuti negli ultimi quattro-cinque anni è stata notevolmente diminuita e anche quest’anno, nonostante l’aumento dei costi per smaltimento e conferimento dell’organico a causa della grave crisi impiantistica in Sicilia, siamo riusciti a non far crescere le bollette per gli utenti. Anzi al contrario - ha concluso Lo Giudice - le attività commerciali colpite dalle restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19 avranno uno sconto del 50% sulla tassa rifiuti puntuale grazie alle risorse messe a disposizione dal fondo perequativo, che per il nostro Comune ammontano a 265mila487 euro, e in questo modo daremo una boccata d’ossigeno a commercianti e imprenditori, mentre purtroppo la norma non consente di estendere questa agevolazione alle utenze domestiche”.