Giovedì 26 Dicembre 2024
L'assessore regionale Falcone a Messina. Annunciati gli interventi attesi da anni


A18 e A20: "Chiediamo scusa con i lavori". Salgono i costi per la frana di Letojanni

di Andrea Rifatto | 18/12/2018 | ATTUALITÀ

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Il sopralluogo dell'assessore sull'A18 a Taormina

Ai siciliani chiediamo scusa con i lavori, vogliamo ridare loro la dignità di essere cittadini di serie A e non di serie B. E tra un anno e mezzo-due riusciremo a farlo”. L’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Marco Falcone, ha dedicato ieri buona parte della sua giornata alle problematiche delle autostrade A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo, da anni teatro di deviazioni senza lavori, asfalto rovinato, guardrail vetusti, vegetazione che invade le carreggiate. Vere e proprie autostrade della vergogna, come le hanno definite gli oltre 12mila utenti riuniti in un gruppo Facebook dove giornalmente si denunciano le criticità e i rischi che si vivono sulle due arterie. Ieri non si è sottratto al confronto e ha risposto anche a loro, preoccupati e arrabbiati dopo gli ultimi incidenti mortali. Falcone ha fatto prima tappa sull’A18 tra Giardini Naxos e Taormina per un sopralluogo nei cantieri aperti da metà ottobre per la manutenzione di tre gallerie: due di queste, la Sant’Antonio e la Taormina (in corrispondenza dello svincolo) riapriranno entro Natale (si punta al massimo sabato), mentre per il tunnel Giardini la situazione è più complicata perchè bisognerà intervenire a livello strutturale e non sarà possibile una riapertura a breve. Si parla di giugno e comunque non di tempi biblici, come avvenne per la galleria Sant’Alessio. Esiti delle analisi e sorprese permettendo. Sabato è anche il giorno in cui Consorzio per le autostrade siciliane riaprirà lo svincolo di Taormina in uscita per chi proviene da Catania e in entrata verso Messina, grazie al bypass realizzato per collegare le due carreggiate, quella di monte e quella di valle, e che consentirà di ridurre il pericoloso doppio senso di marcia tra Giardini e Taormina da 10 a 1,5 chilometri, come chiesto più volte da Falcone.

Poi tappa a Palazzo dei Leoni, sede della Città metropolitana di Messina, per un incontro con il sindaco metropolitano Cateno De Luca, il direttore generale del Cas Salvatore Minaldi e il deputato regionale Danilo Lo Giudice. Ad attendere l’assessore regionale alcuni sindaci del territorio, in particolare della fascia jonica, e una decina di utenti, che si chiedono dove finiscano gli incassi dei pedaggi. Falcone ha fatto il punto sulle strategie di rilancio del Cas attuate dal Governo Musumeci nell'ultimo anno, ricordando le gare d’appalto in corso o di imminente avvio per interventi come la ripavimentazione delle tratte da Giarre a Tremestieri e da Villafranca a Furiano, la posa di 30 km di nuove barriere protettive, la sistemazione dei giunti, il rifacimento della segnaletica, la messa in sicurezza di 40 gallerie che andrebbero chiuse qualora non si intervenga entro il 30 aprile 2019. Tutti lavori annunciati da almeno due anni, per un totale di 125 milioni di euro con risorse del Patto per il Sud, ma che finora si stentano a vedere. “Quando finiremo tutte le opere, allora in quel momento avremo chiesto non solo scusa ma ci saremo riconciliati con la Sicilia e i siciliani” – ha detto Marco Falcone. Nel 2018 l'obiettivo è stato quello della riorganizzazione del Cas, che da ente finanziariamente disastrato è stato riportato a una situazione di relativo equilibrio di bilancio, un'operazione che permetterà di poter realizzare quella manutenzione ordinaria che è mancata negli ultimi anni. Il 2019 dovrebbe essere l’anno dei cantieri, anche perché le risorse vanno spese entro il 31 dicembre del prossimo anno. “Mi auguro che finisca la visione clientelare che c’è stata al Cas – ha detto De Luca durante l’incontro – se non si toglie questa visione parassitaria si metterà in continuazione a repentaglio la vita dei cittadini”.

Frana di Letojanni. “Ci hanno fatto cambiare per tre volte il progetto e finalmente siamo in dirittura di arrivo – rivela l’assessore regionale – il costo è passato da 10 a 14 milioni, poi a 17 e adesso siamo arrivati quasi a 21 milioni. Il progetto verrà mandato al Ministero delle Infrastrutture per l’approvazione definitiva  ed entro febbraio contiamo di mandarlo a gara”. Nella delibera del Consiglio direttivo del Cas del 5 novembre con la quale è stato approvato il progetto esecutivo il costo dell’opera era infatti di 17 milioni 480mila euro, di cui 12 milioni 753mila 635 per lavori e 4 milioni 726mila 364 per somme a disposizione: 4 milioni è la cifra messa a disposizione dalla Protezione civile nazionale, il resto a carico del Consorzio autostradale. I lavori per la rimozione della frana e la costruzione delle gallerie dureranno due anni e mezzo. Se non ci saranno intoppi, ovviamente.


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