A18, nuovi problemi nella galleria Giardini: si punta a una riapertura parziale
di Andrea Rifatto | 29/07/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 29/07/2019 | ATTUALITÀ
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Il sopralluogo di Falcone nella galleria Giardini
Prima del relax domenicale, una capatina in galleria per vedere con i propri occhi e capire se a breve sia possibile dare buone notizie agli automobilisti. L’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Falcone non si è risparmiato neanche ieri e ha fatto tappa sull’A18 nel cantiere della galleria Giardini, sulla carreggiata in direzione Messina, chiusa da oltre otto mesi per lavori di ammodernamento strutturale che si stanno prolungando ben oltre il termine, fissato inizialmente per il 3 luglio, poi slittato al 12, al 15, al 18. All’infinito. Si tratta di uno dei pochissimi cantieri rimasti aperti, insieme a quello per la manutenzione del verde che dovrebbe essere sospeso il 5 agosto per la pausa estiva ma che si punta a prolungare fino al 12 chiedendo una proroga alla Prefettura per completare gli interventi lavorando anche in notturna. “Sull’A18 abbiamo rimosso tutte le parzializzazioni di carreggiata, rimangono solo quelle a Giardini e per la frana di Letojanni” ricorda Falcone, dove speriamo di affidare i lavori entro agosto e iniziare a ottobre”. A Giardini si continua a circolare unicamente sulla corsia verso Catania con un pericoloso doppio senso di marcia tra Taormina e Giardini, dove al minimo veicolo in panne il traffico va in tilt, senza contare l’alto rischio incidenti. Falcone il 6 luglio aveva diffidato l’impresa a concludere i lavori entro 12 giorni ma sono la situazione si è complicata e questa mattina si terrà un incontro per valutare la possibilità di aprire sabato almeno una corsia, con il limite di velocità di 60 km/h, così da snellire il traffico. Anche se più che una galleria sarà una caverna. E l’esponente del governo Musumeci spiega perché. “Sono sopraggiunti altri problemi causati dall’umidità all’interno della galleria, con difficoltà nel far aderire la malta cementizia alla calotta – ci ha spiegato ieri Falcone – stiamo cercando di capire che tipo di conglomerato utilizzare, anche con l’impiego di nuove attrezzature. Un’altra criticità riscontrata che non ha permesso di riaprire il tunnel è la mancata omogeneità della malta spruzzata sull’intradosso della galleria, che ha creato un “effetto caverna” non certamente bello da vedersi rispetto allo strato di intonaco posato con regolarità esistente in precedenza". Gli interventi di rinforzo strutturale consistono principalmente nel fissaggio di una rete elettrosaldata in acciaio sulla calotta ricoperta con conglomerato cementizio spruzzato con aggiunta di fibre in polipropilene per uso strutturale nei tratti maggiormente ammalorati; successivamente viene posato un rivestimento drenante con lamiera metallica grecata e zincata per proteggere i tratti meno degradati o quei tratti dove maggiormente si manifesta la percolazione idrica. "In realtà si tratta di un intervento provvisorio che vogliamo portare a termine al più presto per riaprire la galleria – fa presente l’assessore Falcone – in quanto ad ottobre è prevista l’approvazione di un altri progetto per rimettere a norma questo tunnel, che verrà letteralmente smontato e adeguato alle disposizioni vigenti sotto vari profili. Intanto apriremo, seppur con questo aspetto cavernicolo, poi nel 2020 si tornerà al lavoro. Nel frattempo si stanno concludendo gli altri interventi previsti, come il rifacimento dell'impianto elettrico di illuminazione e abbiamo riasfaltato un chilometro di carreggiata nel tratto antistante la galleria”. Oggi dopo l’incontro si capirà se ci saranno spiragli di riapertura, seppur parziale, per il fine settimana, così a ridurre i disagi: “Durante il mio passaggio ho notato comunque che il traffico non si blocca eccessivamente, si defluisce normalmente e se domenica prossima la galleria sarà riaperta, probabilmente l’imbuto che adesso si forma a Giardini si sposterà all’uscita di Taormina”.