Martedì 03 Dicembre 2024
Sopralluogo a Casalvecchio dopo la segnalazione di una colonna ritenuta instabile


Abbazia dei SS. Pietro e Paolo d'Agrò, "Nessun rischio per quel pilastro"

di Andrea Rifatto | 02/02/2017 | ATTUALITÀ

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La colonna "incriminata": la base si presenta consumata

Nessun pericolo di cedimenti o crolli all’interno dell’abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò di Casalvecchio Siculo. A dirlo è l’arch. Rosario Vilardo, dirigente responsabile dell’Unità Manutenzione e Restauri del Polo Museale di Messina dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’architetto e storico locale Salvatore Coglitore, che aveva manifestato preoccupazione per la stabilità di un pilastro che sorregge la struttura, in quanto tra la colonna e il basamento si è creato un vuoto che non consente un appoggio uniforme sul pavimento. Vilardo ha rassicurato sull’assenza di rischi imminenti dopo un sopralluogo nella struttura condotto alla presenza della dott.ssa Grazia Musolino della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina e al vicesindaco di Casalvecchio, Carmelo Palella. “Quella colonna non presenta criticità importanti tali da far temere crolli – spiega il funzionario regionale – e sono confortato dalla natura dei materiali, dall’assenza di lesioni e forme di degrado. Certamente non è una struttura che funziona al 100% ma il meccanismo di carico tra colonna e basamento funziona con margini di sicurezza. Su questo sono stato rassicurato anche da un ingegnere della Soprintendenza. Sul basamento non ci sono segni di scagliamento o lesioni in diagonale – aggiunge l’arch. Vilardo –  ma senza dubbio serve un intervento di manutenzione per ripristinare il pieno funzionamento del pilastro”.

Coglitore aveva inoltre sollecitato un controllo sull’abbazia per verificare se l’edificio sia idoneo dal punto di vista sismico. “Per avere una risposta in merito bisognerebbe fare una verifica complessiva sul bene, che comunque è stato costantemente monitorato negli anni anche con interventi di restauro che ne hanno migliorato la capacità di risposta al sisma, come ad esempio la posa delle catene che garantiscono la tenuta alle sollecitazioni sismiche e il ripristino dei paramenti murari degradati”. Nulla da temere, dunque, per il gioiello storico e architettonico della Valle d’Agrò, in cui alcuni segni del tempo risalgono al periodo in cui era adibito a stalla: al pilastro “incriminato”, infatti venivano legati gli animali con catene di ferro, che a causa dell’ sfregamento hanno consumato l’appoggio in pietra arenaria, mentre la colonna è in granito.


COMMENTI

Salvatore Coglitore | il 02/02/2017 alle 10:20:48

Ringrazio personalmente l'Arch. Vilardo che ci ha rassicurato sulla stabilità del monastero e nello specifico del pilastro, e prendo atto che anche lui è d'accordo che il pilastro attenzionato, non è sismicamente efficiente al 100% e che comunque "serve un intervento di manutenzione per ripristinare il pieno funzionamento del pilastro”. Era proprio questo quanto richiesto nell'appello, cioè di mettere in sicurezza il pilastro.

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