Martedì 01 Ottobre 2024
L'Amministrazione avvia l'iter per revocare gli atti approvati e segnala alla magistratura


Abusi e irregolarità, Taormina dice stop alla zip line e blocca tutte le procedure

di Andrea Rifatto | 22/08/2024 | ATTUALITÀ

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Un'attrazione turistica di ultima generazione

«La realizzazione dell’intervento imprenditoriale privato non è compatibile con l’interesse pubblico e costituisce causa di grave compromissione dello stesso». A Taormina partono le procedure per bloccare la realizzazione dell’impianto zip line, l’attrazione turistica di ultima generazione per sorvolare il territorio appesi ad un cavo d’acciaio sospeso tra due punti con quote differenti, come se si fosse in volo libero, proposta negli anni scorsi dalla società “Adrenaline Flying Srls” di Furnari. Un’operazione che ad ottobre 2022 ha incassato il via libera dal Consiglio comunale con l’approvazione del progetto definitivo, l’apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della variante urbanistica. Adesso la giunta del sindaco Cateno De Luca, con un atto di indirizzo proposto dal vicesindaco con delega all’Urbanistica Antonio Lo Monaco, ha dato mandato all’Area Urbanistica e Lavori pubblici-Suap di sospendere ogni ulteriore attività connessa al procedimento, avviare l’iter di annullamento e revoca in autotutela degli atti adottati e dato mandato al segretario comunale di trasmettere la delibera all’autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza. «Alla luce della disamina dell’istruttoria - viene evidenziato nella delibera - sono emerse criticità di una gravità tale da suggerire il riesame in autotutela degli atti amministrativi adottati e dell’intera procedura, sia per effetto di vizi originari che in conseguenza di cause sopravvenute». Una decisione adottata dall’Amministrazione non appena ricevuto il parere dell’avvocato Gaetano Callipo, incaricato dal Comune per esaminare il progetto e l’iter amministrativo seguito da Palazzo dei Giurati. Il professionista ha stilato le proprie considerazioni in dieci pagine, concludendo che «la procedura evidenzia numerose criticità che hanno significativamente compromesso gli interessi della Pubblica Amministrazione sotto diversi profili, con corrispondente indebito vantaggio per il privato. Il danno per la Pubblica Amministrazione è suscettibile di progressivo ulteriore aggravamento sotto il profilo economico e patrimoniale - evidenzia l’avvocato Callipo - qualora l’intervento progettato venisse realizzato e posto in servizio. L’eventuale approvazione del progetto esecutivo e il rilascio dei permessi di costruire determinerebbero la definitiva compromissione degli interessi pubblici». 

Diverse le anomalie rilevate, a partire da «profili di insufficienza e di criticità nell’attività istruttoria svolta dagli uffici comunali sin dalle prima fasi della procedura, che hanno compromesso sotto plurimi aspetti la legittimità degli atti adottati», oltre ad «una valutazione degli interessi pubblici inadeguata e non conforme ai principi di buona amministrazione e al quadro normativo di riferimento». Il legale ha evidenziato l’assenza di convenzione finalizzata a garantire la pubblica utilità dell’intervento privato e la salvaguardia degli interessi pubblici comunali; inadeguatezza patrimoniale della società e assenza di idonee garanzie; espropriazioni a frazionamenti illegittimi di particelle comunali; affidamento senza procedura valutativa e comparativa con ipotesi di danno patrimoniale e responsabilità amministrativa per danno erariale; espropriazione per pubblica utilità illegittimamente utilizzata per eludere le norme di legge in tema di alienazione dei beni del patrimonio comunale; progetto di fattibilità tecnico-economica approvato dal responsabile dell’Area Urbanistica e Lavori pubblici anzichè dal Consiglio comunale.


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