Articoli correlati
Messina. Accorinti resta in sella: a gennaio decisione del Tar
di Sikily News | 05/12/2013 | ATTUALITÀ
di Sikily News | 05/12/2013 | ATTUALITÀ
3860 Lettori unici
Renato Accorinti e Felice Calabrò
La prima tappa al Tar per il ricorso contro l’elezione di Renato Accorinti a sindaco di Messina, a scapito dell’altro candidato Felice Calabrò, si è conclusa rapidamente: i giudici amministrativi hanno infatti accolto la richiesta avanzata dal legale del primo cittadino di Messina, l’avv. Arturo Merlo, socio di studio di Marcello Scurria e componente del collegio di difesa del Comune, che chiedeva di unire i due ricorsi presentati per l’annullamento della proclamazione di Accorinti a sindaco. Il primo ricorso è stato unito al secondo ed entrambi verranno discussi nell’udienza del 30 gennaio 2014. Il sindaco Renato Accorinti e la sua giunta potranno quindi andare avanti: a gennaio si deciderà se accogliere o rigettare i due ricorsi. Qualora venissero ammessi, entro la primavera potrebbero esserci novità nella città dello Stretto.
Il primo ricorso era stato presentato il 13 luglio scorso dall’avvocato Silvano Martella per conto di Alessia Currò, Giovanna Venuti e Giovanni Cocivera (quest’ultimo candidato al consiglio comunale nella lista del Pd). A sostegno del ricorso di Martella si era aggiunto nelle scorse settimane un intervento con motivi aggiunti degli avvocati Andrea Scuderi e Giovanni Mania per conto di Salvatore Versaci, assessore designato dal candidato sindaco del centrosinistra Felice Calabrò. Il secondo ricorso, invece, la cui discussione era già stata fissata per il 30 gennaio, era stato proposto da Eleonora Falduto, Giovanni Smedile e Rita Todaro.
Secondo i ricorrenti, l’Ufficio Centrale Elettorale avrebbe ritenuto non raggiunta da nessun candidato la maggioranza assoluta dei voti basandosi su dati frammentari e inattendibili, arrivati dalle sezioni elettorali in modo irrituale. Felice Calabrò non raggiunse il 50% delle preferenze per soli 59 voti e si fu costretti ad andare al ballottaggio che incoronò primo cittadino Renato Accorinti: ballottaggio che dunque si sarebbe svolto in modo illegittimo, essendo basato su dati errati.