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Acqua contenente arsenico a Nizza: "L'avete sempre bevuta, non c'è da preoccuparsi"
di Redazione | 06/12/2024 | ATTUALITÀ
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La seduta consiliare
"L’acqua contenente arsenico? L’avete sempre bevuta, non è un problema”. È una delle conclusioni alle quali sono giunti gli esperti intervenuti nella seduta del Consiglio comunale aperto convocato a Nizza di Sicilia sulla problematica della non potabilità dell’acqua in quanto contaminata dall’arsenico.All’incontro hanno preso parte esperti dell’Asp di Messina, dell’Università di Messina e del Consiglio nazionale delle Ricerche, con cui l’Amministrazione ha avviato collaborazioni e convenzioni per affrontare il problema del metalloide presente oltre i limiti di legge. Durante la seduta, sono state esplorate le cause alla base del fenomeno e le possibili soluzioni, offrendo ai cittadini l'opportunità di esprimere preoccupazioni e ricevere risposte concrete riguardo agli interventi in corso. Il sindaco Natale Briguglio ha presentato le soluzioni individuate suddividendo gli interventi in due fasi, a breve e medio-lungo termine: a breve termine il Comune ha individuato un pozzo che presenta livelli di arsenico conformi ai limiti di legge, che con alcune modifiche tecniche potrà essere attivato in tempi rapidi per pompare circa 10 litri di acqua al secondo, una quantità sufficiente per soddisfare il fabbisogno della popolazione durante la stagione invernale. Gli interventi includono la sostituzione della pompa di sollevamento, l’allaccio alla rete idrica comunale e la certificazione di potabilità da parte dell’Asp di Messina. A medio-lungo termine, invece, l’intervento prevede la realizzazione di un impianto per la riduzione dell’arsenico nell’acqua. a tal fine, sono in corso anche interlocuzioni con il governo regionale per assicurare i fondi necessari, stimati in circa 400mila euro. Contestualmente, il Comune sta lavorando in collaborazione con enti e aziende specializzate per la progettazione e la realizzazione dell’impianto. La minoranza consiliare ha evidenziato i disagi che permangono da settimane per i cittadini, chiedendo all’Amministrazione di adottare al più presto le soluzioni per evitare ulteriori aggravi di costi per i nizzardi, costretti a comprare l’acqua per cucinare. Gli esperti hanno illustrato il fenomeno della contaminazione da arsenico nell'acqua potabile, attribuendolo alla composizione geologica naturale del territorio. In particolare, è stata sottolineata la presenza significativa di arsenico nel suolo e nelle falde acquifere della valle del Nisi, una zona naturalmente predisposta a concentrazioni elevate di questo elemento chimico, come già evidenziato da studi condotti dall’Arpa nel 2016. Inoltre, rilevazioni recenti nel comune di Fiumedinisi hanno mostrato valori di arsenico superiori ai limiti di legge, confermando ulteriormente che la contaminazione è legata a fattori geologici naturali del territorio. “I valori nei pozzi in contrada Piana non sono eccezionali rispetto al territorio - ha affermato Francesco Mirabella (Cnr) - abbiamo analizzato altri campioni in altre zone anche a monte (Fiumedinisi), quindi non vicine al cantiere, e abbiamo riscontrato anche in quelle zone valori più elevati. Giusto l’impegno del sindaco e di tutta l’Amministrazione nel trovare una soluzione”. Per Giovanni Randazzo (Università di Messina) “la presenza dell’arsenico nella valle del Nisi è storica - ha sostenuto - le popolazioni hanno sempre bevuto acqua e arsenico, i genitori, i nonni, i bisnonni. Siete in questa condizione da sempre, questo è un non problema”. Parere analogo espresso da Salvatore Lombardo (Asp Messina): “L’arsenico fa parte di questi luoghi, a Nizza di Sicilia ad esempio un valore di 12 microgrammi/litro rispetto al massimo di 10 microgrammi/litro previsto dalla legge fa emergere che il problema probabilmente non c’è. Teniamo in considerazione che l’arsenico è sempre esistito da queste parti”. Secondo Salvatore Patanè (Università di Messina), “è molto probabile che abbiate bevuto acqua con una certa percentuale di arsenico da sempre - ha detto ai cittadini - e però questo non vi ha creato un particolare problema. È ovvio che se abbiamo un numero più grande di quanto previsto dalla normativa bisogna rientrare”. Gli esperti hanno sottolineato che, sebbene i livelli di arsenico nell’acqua di Nizza superino ancora leggermente i limiti consentiti, l’acqua presenta ottime proprietà biochimiche e hanno inoltre rassicurato la cittadinanza sul costante monitoraggio della situazione e sull’impegno per adottare soluzioni concrete. Gli interventi già in corso mirano a riportare i valori entro i limiti normativi in tempi rapidi, garantendo la sicurezza e la serenità della comunità. “Per noi la risoluzione tempestiva di questa criticità è di fondamentale importanza - ha ribadito il sindaco - così come la comprensione approfondita delle sue cause. Per tale motivo, ci siamo avvalsi della collaborazione di enti e istituzioni di comprovata competenza, nonché di esperti di altissimo profilo accademico. La sinergia tra queste diverse realtà istituzionali ci consente di affrontare la problematica con un approccio rigoroso e metodico, garantendo risultati affidabili e soluzioni efficaci, supportate da una base scientifica solida”. Per Gaetano Scarcella, presidente del Consiglio, “la seduta in adunanza aperta ha rappresentato un'importante occasione di partecipazione democratica per la nostra comunità, offrendo, sul tema specifico delle concentrazioni di arsenico riscontrate nell’acqua potabile, un forum in cui esperti di elevato profilo scientifico hanno fornito risposte concrete. Il loro contributo ha arricchito il dibattito, favorendo una discussione costruttiva e approfondita sulla gestione di una problematica così complessa. Inoltre, l’incontro ha offerto alla cittadinanza l’opportunità di esprimere le proprie preoccupazioni, creando uno spazio di confronto diretto con le istituzioni e le figure scientifiche coinvolte”. Secondo Domenico Santisi, capogruppo di maggioranza, sin dal primo momento, consapevoli della delicatezza della questione, abbiamo mobilitato tutte le risorse a nostra disposizione, sia sul piano tecnico che politico. L’allarmismo deliberatamente alimentato fino ad oggi dimostra come questioni che richiederebbero un approccio serio e collaborativo vengano invece strumentalizzate per fini politici. Questo atteggiamento non solo risulta nocivo, ma deve essere fermamente condannato, poiché crea danni gravissimi al tessuto economico del nostro territorio e della nostra comunità”.