Addio a Mario Pavone, regista e attore di Letojanni esponente dell’avanguardia teatrale
di Redazione | 22/10/2020 | ATTUALITÀ
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Mario Pavone si è spento a Messina
Addio a Mario Pavone, regista, attore e direttore artistico originario di Letojanni, esponente dell’avanguardia teatrale conosciuto in tutta Europa. Si è spento martedì al Policlinico di Messina, dove era stato costretto a ricoverarsi per problemi di salute. Negli ultimi anni aveva interrotto la sua attività, si era spostato da Londra in Sicilia e viveva nella casa di ospitalità “Collereale” di Messina. Pavone, dopo aver completato gli studi a Messina, nel 1967 parte da Letojanni e si trasferisce a Ginevra, dove studia il francese; l’anno seguente viaggia in Europa e in Medio Oriente (Israele), dove si ferma per circa un anno. Nel 1969 è a Londra, dove lavora nei Teatri Sperimentali di Chelsea e in particolare con il gruppo di Michael Williams; poi nel 1972 ritorna in Italia, a Roma, frequenta la Scuola di Teatro di “Anna Gruber” ed è influenzato dalla “Scuola Romana”. Lavora quindi con diverse compagnie, soprattutto a Roma, poi Firenze, Milano, Reggio Emilia e va in tournée in Europa e New York con la compagnia “La Fabbrica dell’Attore” di Giancarlo Nanni e Manuela Kusterman, portando in scena “Cimbelino” di Shakespeare e “Franziska” di Wedejind. Nel 1980 fonda a Roma la propria Compagnia “Gruppo Teatro del Baccano” e mette in scena vari spettacoli, lavorando contemporaneamente come regista e come attore; nel 1989 conduce un workshop teatrale su “Nijinsky” al Trefcentrum di Bruxelles e nel 1990/93 diversi workshop e performance a Roma, Reggio Calabria, Manziana, Messina. Nel 1994 si trasferisce a Londra dove dà alcuni laboratori teatrali all’“University College London” e in varie scuole italiane e college inglesi. Lavora come attore con la “Diaballein Theatre Company” in “La Morte Amoureuse” di Theophile Gautier, “The Southwark Playhouse” e con “The Primitive Science” in Icarus Falling The Bargehouse Oxo Tower e “Orangerie” in Hannover (Germania). Al cinema è apparso in “Milano calibro 9” (1971) di Fernando Di Leo, “Orlando Furioso” (1973) di Luca Ronconi, “Statis Panagulis” (1979) di Giuseppe Ferrara, “Dramma da camera” (1986) di Brancato e “Giovanni Falcone” (1993) di Giuseppe Ferrara. Nella zona jonica molti giovani hanno avuto modo di conoscerlo grazie a diversi workshop e progetti teatrali che ha portato avanti nelle scuole di Santa Teresa, Alì Terme e altri centri.