Addio ai capannoni ex Stat di S. Teresa: avviata la riqualificazione dell'area
di Andrea Rifatto | 12/09/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 12/09/2017 | ATTUALITÀ
3703 Lettori unici
Il primo capannone in fase di demolizione
Hanno preso il via a S. Teresa di Riva i lavori di demolizione dei capannoni ex Stat e riqualificazione dell’area demaniale adiacente il torrente Agrò. Ad eseguirli, dopo l’aggiudicazione avvenuta al termine della procedura negoziata senza bando di gara, è l’impresa Ferraro Domenico Srl di Savoca, che ha offerto un ribasso del 20,96% sull’importo a base d’asta di 78mila 902 euro, per un totale di 53mila 685 euro di cui 6mila 312 per oneri di sicurezza. Il progetto esecutivo, elaborato dall’ingegnere Onofrio Crisafulli che è anche il direttore dei lavori, prevedeva una spesa di 105mila euro (interamente coperta con fondi comunali) di cui 78mila 902 per lavori e 29mila 097 per somme a disposizione dell’Amministrazione. L’impresa ha iniziato con la demolizione del primo capannone lato monte, dopo aver ripulito gli interni rimuovendo rifiuti e materiale ingombrante e sta procedendo sotto le direttive dell'ing. Crisafulli alla costruzione del muro perimetrale, che avrà l’altezza di un metro, lungo il confine nord che separa da piazza Stracuzzi. Nel secondo capannone sono invece ancora presenti materiali e si attende che venga vuotato per poter procedere allo smontaggio. L’ultimazione degli interventi è prevista per il 23 ottobre. I due capannoni, pur essendo stati realizzati su area demaniale, appartengono al Comune di S. Teresa in quanto sono stati trasferiti in proprietà dall’autorità giudiziaria al termine del procedimento fallimentare contro la Stat, società di autolinee in servizio fino agli Anni ’90, e il Comune, per poter rinnovare la concessione con il Demanio fluviale, risalente al 1999 e scaduta da diversi anni, riguardante le aree in corrispondenza del torrente Agrò, deve procedere alla demolizione dei manufatti esistenti, che si estendono su una superficie di 477 metri quadri, realizzati in struttura precaria e ormai in pessime condizioni. La demolizione era stata chiesta anche dal Genio civile di Messina, che nel gennaio 2013 ha ribadito come per il rinnovo della concessione demaniale fosse necessario provvedere alla demolizione delle strutture, che sorgono a poche decine di metri dall’alveo fluviale e dunque non rispettano la distanza minima di 150 metri dall’argine dell’Agrò. Su quell’area, che si estende per circa 13mila metri quadri fino al depuratore di Catalmo, l’Amministrazione ha previsto di realizzare un parco urbano polifunzionale e punterà a reperire i finanziamenti necessari.