Aiuti ai Comuni, 70 sindaci siciliani a Conte: "Illusori e insufficienti, ecco cosa serve"
04/04/2020 | ATTUALITÀ
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"Situazioni drammatiche come quella che stiamo vivendo richiedono risposte straordinarie”. È l’appello lanciato da oltre settanta sindaci siciliani al presidente del Consiglio Giuseppe Conte con un articolato documento che contesta le misure prese dal governo nazionale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Il documento, che ha raccolto consensi trasversali tra i primi cittadini dell’Isola, definisce i provvedimenti governativi “illusori e palesemente insufficienti”. Critiche ai 4,3 miliardi stanziati, bollati come un anticipo dovuto ai comuni, ma anche alla cifra di 400 milioni che per gli amministratori locali dell’Isola non consentirà di “rispondere adeguatamente alle necessità di quasi ottomila comuni su tutto il territorio nazionale”. L’epicentro della protesta delle fasce tricolori è la provincia di Messina dove il primo firmatario Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo, ha raccolto numerosissime adesioni: “il vasto consenso al documento – spiega Francilia – dimostra che questa non è una battaglia di una parte politica ma di tutti gli amministratori locali che in questo momento drammatico sentono il dovere di dare risposte concrete ai loro cittadini sia nel campo della tutela della salute pubblica sia nel fronteggiare l’emergenza socio economica”. Non soltanto sindaci del Messinese, perché fra i primi firmatari vi sono anche diversi sindaci di comuni del Catanese, con il testa il primo cittadino di Catania Salvo Pogliese, ma anche di altre province. Quella dei sindaci – sottolinea il sindaco Pogliese - è una iniziativa importante che propone una piattaforma organica di proposte finalizzate a sostenere gli enti locali che rischiano di essere i terminali di questa drammatica situazione e di subire gravi problematiche aggiuntive in termini di introiti di bilancio: infatti, dobbiamo dare le prime immediate risposte ai cittadini, ma avremo i bilanci massacrati in termini di tributi locali, addizionali ecc”. “Lo Stato – prosegue – deve pensare misure compensative che certamente non possono essere rappresentate dai 400 milioni di aiuti che serviranno per non più di due settimane”. Oltre alla protesta c’è però anche la proposta. Sul tavolo del Premier i sindaci siciliani mettono, infatti, una serie di proposte concrete a cominciare dalle misure di natura economico finanziaria come il rimborso Imu 2020, la possibilità di utilizzo avanzi in spesa corrente o l’estensione della moratoria sui mutui anche ai prestiti contratti dagli enti locali con la Cassa deposito e prestiti. Non mancano poi le richieste per il potenziamento dei servizi sociali, dei poteri ai primi cittadini per il controllo dell’ordine pubblico, e per una decisa azione di semplificazione amministrativa. “La critica fine a se stessa non serve a nessuno - aggiunge Francilia - abbiamo inviato al Presidente del Consiglio le nostre proposte concrete per mettere le amministrazioni comunali nelle condizioni di essere realmente una prima linea efficace nel fronteggiare l’emergenza. “Dalla capacità del Governo del Paese di rispondere prontamente e concretamente e con la massima trasparenza al grido di aiuto degli enti locali e dei cittadini ma anche delle imprese e dei lavoratori dipenderà la tenuta sociale ed economica del sistema Italia”, concludono i sindaci siciliani. Tra le proposte in materia finanziaria vi sono liberazione di una parte dell’accantonamento al Fondo Crediti Dubbia Esigibilità in deroga alla normativa; esclusione dal monitoraggio dei tempi di pagamento dei debiti commerciali, delle fatture scadenti dall'8 marzo al 31 maggio; istituzione di un fondo straordinario per sostenere i servizi di educazione e istruzione per l'infanzia; utilizzo per il 2020 dei proventi di concessioni edilizie e alienazioni dei beni patrimoniali; rinuncia del Governo alla quota Imu 2020; estensione a tutti i mutui della moratoria prevista nel Dl “Cura Italia”; possibilità utilizzo avanzi in spesa corrente, rimborso dell'Imu 2020 e dei costi Tari. “Inoltre – concludono i sindaci – è indispensabile mettere in campo degli interventi che consentano ai comuni di intervenire rapidamente su servizi sociali, sicurezza e semplificazione, oltre a mascherine e presidi sanitari per operatori sanitari, volontari, operatori di servizi essenziali e per la popolazione”. I Comuni firmatari sono Furci Siculo, Catania, Chiusa Sclafani, Motta Sant'Anastasia, Palazzolo Acreide, Aci Catena, Paternò, Belpasso, Maletto, Tremestieri Etneo, Partanna, Acquedolci, Alcara Li Fusi, Alì, Alì Terme, Antillo, Barcellona, Capo d’Orlando, Capri Leone, Castel di Lucio, Castell’Umberto, Castelmola, Cesaró, Castroreale, Condrò, Fiumedinisi, Floresta, Forza d’Agró, Francavilla, Frazzanó, Furnari, Gaggi, Gallodoro, Graniti, Gualtieri Sicaminò, Itala, Librizzi, Limina, Longi, Mandanici, Mazzarà Sant’Andrea, Militello Rosmarino, Mojo Alcantara, Montagnareale, Montalbano Elicona, Motta Camastra, Nizza, Novara, Oliveri, Pace del Mela, Pagliara, Patti, Reitano, Roccafiorita, Roccalumera, Roccavaldina, Roccella Valdemone, Rodì Milici, San Filippo Del Mela, San Fratello, San Pier Niceto, San Teodoro, Sant’Agata di Militello, Sant’Alessio, Santa Domenica Vittoria, San Marco D’Alunzio, Sant’Angelo di Brolo, Santa Teresa, Santo Stefano di Camastra, Saponara, Scaletta, Spadafora, Torregrotta, Torrenova, Tripi, Tusa, Ucria, Valdina, Villafranca Tirrena.