Venerdì 27 Dicembre 2024
Il nonnino è stato attorniato dai familiari e dai sindaci. La sua storia d'altri tempi


Alì e Alì Terme festeggiano i 100 anni di Carmelo: orfano a 3 anni e una vita di sacrifici

17/01/2020 | ATTUALITÀ

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Nonno Carmelo con, sindaci, sacerdoti e diacono

Le comunità di Alì Terme e Alì hanno festeggiato ieri i 100 anni del nonnino più longevo di entrambe le comunità aliesi, Carmelo Triolo, nato ad Alì il 16 gennaio 1920 e residente da circa 60 anni ad Alì Terme. Nonno Carmelo ha festeggiato lo straordinario traguardo nella sua abitazione, attorniato dai familiari e dagli amici e dai sindaci Carlo Giaquinta (Alì Terme) e Natale Rao (Alì), così come lui stesso richiesto, perché anche se a quarant’anni si è trasferito alla “marina”, ha sempre mantenuto i contatti con il territorio che lo ha visto nascere e crescere e per il quale nutre un profondo attaccamento. La festa è stata preceduta da una santa messa celebrata nell'abitazione da padre Vincenzo D’Arrigo, insieme al viceparroco Gianfranco Pistorino e al diacono Pippo Giannetto. 

Una vita di sacrifici dedicata al lavoro e alla famiglia quella di Carmelo Triolo. Dai suoi racconti, però, traspare solo la fierezza di aver affrontato le avversità con coraggio e dedizione e la nostalgia di un tempo che fu. Un uomo d’altri tempi, che non si abbatte, che non si crea attenuanti, ma che si rimbocca le maniche e lotta per costruirsi un avvenire. E se la vita lo ha portato a rimanere solo a tre anni, orfano di entrambe i genitori, oggi si ritrova attorniato dall’affetto delle figlie Agata, Anna e Pina, con i rispettivi mariti (Francesco Lombardo, Lorenzo Culicerta e Giovanni Gugliotta), dall’amore degli 8 nipoti (Giovanna, Antonella, Carmelo, Francesca, Sebastiano, Mariella, Giuseppe e Antonio) e deliziato dall’allegria dei suoi 12 pronipoti (Marilena, Giacomo, Giuseppe, Emma, Lorenzo, Greta, Marta, Lorenzo, Giovanni, Francesco, Maurizio e Marco). Il preferito dei nipoti? “Io non ho nulla da ridire, quello che sono stato io per loro, ora sono loro per me!” dice con tono di ammonimento. All’età di tre anni, dunque, assieme alla sorella Paola di poco più grande, va a vivere dal nonno paterno, oltretutto vedovo, poi risposatosi. Aveva compiuto da poco vent’anni quando è stato chiamato alle armi. Viene destinato a Bolzano e da lì, era il 1940, ben presto mandato nella Val di Susa e al Piccolo S. Bernardo, per le vicende belliche che contrapposero l’Italia alla Francia. Era in artiglieria e ricorda perfettamente le battaglie, le sofferenze, la prigionia. Ma allo stesso tempo ricorda anche le maestosità delle Alpi, la neve, il freddo e i rapporti d’amicizia con i commilitoni.

Dopo tre anni torna al paese dove riprende il suo lavoro in agricoltura e si sposa con Antonia Schirò, con cui avrà tre figlie. Ad Alì continuerà a svolgere una vita semplice, ma intessuta da profondi rapporti d’amicizia e di stima con i compaesani, un’amicizia non virtuale fatta di “like”, ma sincera e basata sul rispetto reciproco, quando ci si guardava negli occhi e ci si stringeva la mano, magari tenendo nell’altra il berretto. Ricorda con nostalgia quegli anni e sono tanti gli eventi che riaffiorano. Racconta anche la sua devozione alla Madonna del Bosco e a S. Agata. “Eravamo più di trenta i nati di quell’anno – racconta nonno Carmelo - poi quando siamo giunti ad un’età più avanzata, capitava che ci si incontrava ai funerali dei nostri coetanei. In quelle occasioni spesso pensavamo a chi di noi sarebbe stato l’ultimo a lasciare questo mondo. Ormai da alcuni anni posso dire di essere rimasto solo io”. Dopo una vita intensa e attiva, in questi ultimi anni è costretto a casa, per alcuni problemi di salute che non gli consentono di deambulare autonomamente. Ma ciò non gli ha impedito di festeggiare i suoi 100 anni.


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