Alì Terme, "Arredi abbandonati da marzo alla stazione, Rfi li tolga"
01/11/2020 | ATTUALITÀ
01/11/2020 | ATTUALITÀ
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Gli arredi accatastati nella sala d'attesa
“In tempi di emergenza sanitaria come quelli che stiamo vivendo, forse nessun cittadino comune avrebbe dovuto rilevare alle istituzioni, che predicano le regole del distanziamento sociale e delle mascherine individuali, l'esistenza di una piccola ‘discarica’ di arredamenti polverosi, ultradecennali all'interno della sala d'attesa della stazione ferroviaria di Alì Terme”. A segnalarlo sono Giacomo Di Leo e Vito Giunta del coordinamento provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori-sezione di Messina. “Accanto al rilancio e al potenziamento della sanità pubblica, una risposta altrettanto fondamentale è il rilancio dei trasporti pubblici, della loro efficienza e della loro pulizia - scrivono i due - comprese le stazioni ferroviarie, che come nel caso di Alì Terme è stata deturpata nella sala d'aspetto da vetusti e sporchi arredamenti, che sono accatastati dentro la sala d'aspetto dal mese di marzo, periodo del lockdown. All'epoca erano delimitati da un nastro rosso, che, supponiamo, indicava la loro pericolosità: adesso sono sempre là senza però il nastro rosso: chissà perchè? Un modo per rassicurare i viaggiatori che sostano nella sala d'aspetto? Come Partito comunista dei Lavoratori chiediamo con forza a Rfi e/o agli enti competenti la rimozione di questi arredamenti ultradecennali e la sanificazione del luogo, dopo ben sette mesi di deposito, nella sala d'aspetto della stazione ferroviaria di Alì Terme”.