Alì Terme. "No alla chiusura dell'unica banca": protestano i cittadini
di Andrea Rifatto | 16/04/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/04/2016 | ATTUALITÀ
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La filiale Mps in piazza Nino Prestia ad Alì Terme
“No alla chiusura dell'unico esercizio bancario presente nel nostro paese”. Lo gridano a gran voce i cittadini di Alì Terme, che si sono mobilitati contro la soppressione della filiale del Monte dei Paschi di Siena ubicata in piazza Nino Prestia. I vertici dell’istituto di credito, infatti, hanno deciso di chiudere gli sportelli a partire dal 1 luglio, secondo quanto previsto dai piani aziendali in base ad esigenze di riduzione dei costi che nei prossimi due anni porteranno altre 350 filiali in tutta Italia a chiudere battenti. Scelta che ha portato un comitato spontaneo di aliesi ad una forte presa di posizione, a cui ha fatto seguito la volontà da parte di Agata Di Blasi, consigliere di minoranza, e Giuseppe Triolo di appoggiare la protesta promuovendo una petizione, che ha raccolto circa 600 firme, per manifestare con forza il dissenso alla chiusura della banca e chiedere allo stesso tempo ai vertici aziendali di rivedere le proprie intenzioni. “Si tratta dell’unica agenzia bancaria presente nel nostro territorio da oltre 20 anni – si legge nel documento inviato alla Direzione generale del Monte dei Paschi – che serve un bacino di utenza ampio comprendente i comuni di Alì Terme e Alì, i quali hanno entrambi affidato all’istituto i servizi di tesoreria comunale, e molti altri centri quali Fiumedinisi, Nizza di Sicilia, Itala e Scaletta Zanclea. La chiusura, oltre a penalizzare le fasce più deboli della popolazione come anziani e disabili, creerebbe forti disagi anche alle attività commerciali, artigianali e professionali presenti nel territorio comunale, che non potranno più usufruire di un servizio basilare come lo sportello bancario”. I promotori della petizione evidenziano come la decisione di chiudere la filiale Mps della cittadina termale significherebbe colpire ulteriormente una economia che si sforza in ogni modo di superare il momento di crisi e rappresenterebbe fonte di gravi disagi e disservizi anche per i numerosi turisti, che insieme ai cittadini si troverebbero a pagare scelte di razionalizzazione interna da parte dell’azienda. “Nel momento in cui la chiusura verrà attuata – è stato inoltre fatto presente – numerosi correntisti daranno avvio immediato alla chiusura dei conti correnti aperti presso la Banca Monte dei Paschi di Siena”. Nel frattempo si è attivata anche l’Amministrazione comunale. La Giunta, su proposta del vicesindaco Pietro Caminiti, "facendosi carico e portavoce delle innumerevoli lamentele rappresentate dai cittadini", ha approvato una delibera che invita la Direzione centrale “a considerare le pesantissime conseguenze socio-economiche che il provvedimento di chiusura implicherebbe e a provvedere nell’immediato alla revoca di quanto proposto”, evidenziando come “la chiusura della filiale andrebbe fortemente contro la notevole vocazione turistica del territorio aliese che vanta innumerevoli e pregiate ricchezze paesaggistiche, balneari e soprattutto termali che richiamano numerosi turisti e rappresentano un potentissimo volano per lo sviluppo e il progresso socio-economico”. L’istituto bancario svolge tra l’altro ininterrottamente dall’aprile 1995 il servizio di tesoreria comunale, che giungerà a scadenza il prossimo 31 dicembre. “Durante questi lustri – ha aggiunto Caminiti – la filiale si è radicata con interventi incisivi a favore della clientela migliorando il tessuto economico e sociale del territorio e anche il Comune ha sempre svolto nei confronti della filiale interventi di promozione”. La decisione presa a livello nazionale dai vertici del Monte dei Paschi di Siena è però ormai definitiva. Nel municipio di Alì Terme nei giorni scorsi si è svolto un incontro al quale hanno preso parte il sindaco Giuseppe Marino, il Direttore territoriale Mercato Mps di Messina, Giuseppe Strano, il direttore della filiale di Furci Siculo Pietro Di Maio, i consiglieri comunali di minoranza Agata Di Blasi e Teresa Vittiglio, insieme a Giuseppe Triolo, il presidente del Consiglio Lorenzo Grasso e i consiglieri di maggioranza Rita Cicala e Giovanna Manganaro. Nella riunione il dirigente Strano ha mostrato ampia disponibilità ad ascoltare le richieste dei cittadini ma ha ribadito che la volontà dell’azienda di voler ridurre i costi d’esercizio porterà alla soppressione della filiale, che secondo un'analisi costi-benefici non garantisce certi standard come avviene invece ad esempio nella sede di Furci. Tra le ipotesi di cui si è discusso anche quella di trovare nuovi locali con un affitto meno oneroso per l’azienda o la possibilità di trasformare lo sportello bancario in una succursale della sede furcese di Mps. Soluzioni però scartate dal Direttore territoriale. Rimane invece uno spiraglio sulla possibilità di lasciare ad Alì Terme uno sportello bancomat, così da consentire quantomeno agli utenti di poter effettuare alcune operazioni come prelievi, pagamenti e versamenti.