Allerta meteo e scuole chiuse, duro botta e risposta tra i sindaci Bolognari e Costa
di Redazione | 04/12/2020 | ATTUALITÀ
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Mario Bolognari e Alessandro Costa
Botta e risposta al vetriolo tra i sindaci di Taormina e Letojanni, Mario Bolognari e Alessandro Costa, sulla chiusura delle scuole in occasione dell’allerta meteo. Questa mattina il primo cittadino della città del Centauro è intervenuto sulla questione spiegando perchè non dispone la sospensione delle attività didattiche quando viene diramata l’allerta meteo di colore arancione e ha lanciato una pesante bordata a tutti i colleghi sindaci. “Non ricominciamo come l’anno scorso e come due anni fa, io non intendo chiudere le scuole se non ho la chiara indicazione da parte delle autorità della Protezione civile e da parte di tutti i siti di previsioni meteorologiche che mi danno un’allerta rossa - ha esordito Bolognari - finché siamo sull’allerta arancione, come prescrivono tutte le indicazioni, non è necessario chiudere. Mi viene rimproverato che invece da parte dei sindaci della zona immediatamente si chiudono le scuole. Io lo trovo veramente poco edificante tutto questo, perchè poi alla fine dell’anno tutti questi giorni che si perdono naturalmente vanno conteggiati e in ogni caso non mi pare che si siano state situazioni di grave pericolo. Qualora ci fossero effettivamente situazioni di grave pericolo e allerta vera (quella di ieri non era allerta ma era preallerta) non temete, il sindaco di Taormina non è pazzo e non è votato per principio all’apertura delle scuole - ha aggiunto - non vuole soltanto dare spazio a un terrorismo inutile, che non serve a niente, che non c’è mai stato nella storia della scuola italiana. Soltanto negli ultimi anni c’è questa moda di chiudere le scuole immediatamente così il sindaco si lava la coscienza. Io non me la lavo mai la coscienza perchè ce l’ho a posto, non ho bisogno di lavarla con qualche ordinanza di comodo”. A poche ore di distanza è arrivata la replica di Costa: “La chiusura delle scuole nel momento in cui viene diramata l'allerta arancione non è automatica ma sicuramente dettata dalle criticità annunciate che senza dubbio determinano un alto senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza - afferma il sindaco di Letojanni - purtroppo negli ultimi anni anche a causa dei cambiamenti climatici si sono verificati degli eventi atmosferici violenti e talvolta gravi che ci inducono a prestare la massima attenzione ed a non abbassare la guardia. Il ruolo dei sindaci è quello di garantire la pubblica incolumità e pertanto devono essere poste in essere tutte le precauzioni necessarie per fare ciò che questo avvenga, considerate anche le caratteristiche idrogeologiche del nostro territorio. Le scuole vengono chiuse non perché i bambini corrono pericolo quando si trovano all'interno di esse ma per tutto ciò che potrebbe verificarsi prima dell'ingresso e durante l’uscita, poiché durante le cosiddette bombe d'acqua le strade potrebbero trasformarsi in vere e proprie trappole, oltre al fatto che debbano essere lasciate libere per l'eventuale intervento dei mezzi di soccorso. Un esempio lampante lo abbiamo avuto sabato scorso a Catania - prosegue il primo cittadino letojannese - dove in pochi minuti si sono registrati ingenti danni. Una giornata particolare durante la quale è stata attivata una fitta rete di coordinamento tra la Protezione civile ed i sindaci per un costante e attento monitoraggio del territorio. La chiusura per allerta meteo, durante l'anno scolastico, si riduce a 6-7 giorni al massimo e non penso che questo possa inficiare il rendimento degli studenti o danneggiare il profitto. A mio avviso, la tutela dei ragazzi passa per la sicurezza della loro incolumità e degli edifici scolastici in cui svolgono le lezioni e questo nel mio comune viene garantito avendo locali e spazi idonei a loro dedicati, grazie ad un impegno costante che ci ha permesso di eseguire interventi mirati, fruendo anche di finanziamenti. Quindi nessun tentativo di lavarsi la coscienza come affermato da qualche collega - conclude Costa - un'affermazione infelice che mi sembra piuttosto un maldestro tentativo di ‘giustificarsi’ di fronte ai suoi cittadini”.