Allerta meteo rossa, la Protezione civile: "La chiusura delle scuole non è automatica"
di Redazione | 24/01/2017 | ATTUALITÀ
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L’allerta meteo rossa non deve comportare in automatico la chiusura delle scuole. A chiarirlo è il Dipartimento regionale della Protezione civile, con una nota firmata oggi dal dirigente generale Calogero Foti e inviata ai sindaci, alle Città metropolitane, ai Liberi consorzi, all’Ufficio scolastico regionale e per conoscenza ai prefetti siciliani e al presidente della Regione. “A seguito di emanazione di avvisi di protezione civile con allerta rossa per rischi meteo-idrogeologico e idraulico – esordisce Foti – si è osservato che la principale delle misure adottate è, pressoché in automatico, l’emissione di un’ordinanza di chiusura delle attività didattiche”. I sindaci, infatti, ricevuto il bollettino di allerta meteo, sono ormai puntualmente predisposti, già con il livello di allerta inferiore (arancione), a sospendere le attività didattiche per motivi di pubblica incolumità. Il capo della Protezione civile siciliana, facendo rilevare come gli Avvisi di protezione civile riguardino separatamente il rischio idrogeologico e il rischio idraulico e non contengono notizie dirette in ordine ai livelli di piovosità, spiega che “non può sussistere un diretto rapporto tra l’emanazione dell’Avviso di protezione civile con allerta rossa e la conseguente chiusura della attività didattiche. Ribadendo che comunque gli Avvisi hanno pur sempre valore di previsione e non di certezza di accadimento – prosegue Foti – si ritiene che la chiusura delle scuole debba essere determinata esclusivamente sulla base dell’esame del rischio esistente sul territorio e, pertanto, dovrà essere valutato se i plessi scolastici sono ubicati, o se la viabilità che dovranno percorrere i loro fruitori ricade, su aree a rischio idrogeologico o idraulico. In tale situazione, allora, potrebbe ipotizzarsi la chiusura delle attività didattiche, altrimenti appare priva di necessità. Si auspica che dette procedure vengano contenute nei piani di protezione civile locali”. Spetta quindi ai sindaci valutare caso per caso se adottare i provvedimenti di chiusura, assumendosi le responsabilità delle decisioni prese nella qualità di autorità locali di protezione civile. Gli amministratori, comunque, preferiscono quasi sempre la via della precauzione e non potendo improvvisarsi meteorologi per valutare con certezza le possibili portate delle ondate di maltempo, preferiscono lasciare a casa gli studenti. Il chiarimento di oggi, dunque, non farà quasi sicuramente cambiare visione in merito alla linea da seguire in caso di allerta meteo, specificatamente in ordine alla chiusura delle scuole.