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Alluvione zona jonica, i sindaci si appellano alla Regione: "Servono soldi e supporto"
di Andrea Rifatto | 30/11/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/11/2016 | ATTUALITÀ
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I quattro sindaci jonici con Croce, Picciolo e Puccio
“Il governo regionale c’è, abbiamo stanziato i primi 40 milioni di euro con la dichiarazione di stato di emergenza per far fronte ai danni agli edifici pubblici e privati e arriveranno altre somme dal bilancio della Regione”. Promette risposte immediate l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, giunto nel primo pomeriggio di oggi a Letojanni per incontrare i sindaci dei comuni jonici colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo di venerdì scorso, che ha provocato alluvioni in diversi centri costieri e collinari causando anche un morto proprio nella cittadina letojannese, il 74enne Roberto Saccà, ricordato oggi con un minuto di silenzio. Ad attendere l’esponente del governo Crocetta nell’aula consiliare il primo cittadino Alessandro Costa, affiancato dal vicesindaco Eugenio Bonsignore e dall’assessore Teresa Rammi, i sindaci Nello Lo Turco di Giardini Naxos, con il presidente del Consiglio Danilo Bevacqua, Orlando Russo di Castelmola e Rosario D’Amore di Mongiuffi Melia. Insieme a Croce il capogruppo all’Ars di Pdr-Sicilia Futura, Beppe Picciolo e il geologo Salvo Puccio dell’Ufficio del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico. “Un incontro per fare il punto della situazione, un gesto doveroso – ha esordito il sindaco Costa –: va dato atto che la Regione si è subito attivata ma le difficoltà a cui stiamo andando incontro sono notevoli: nel post alluvione stiamo affrontando delle ingenti spese con ordinanze urgenti e al momento non abbiamo le somme necessarie per pagare le imprese. Oltre alle risorse economiche, che scarseggiano nei bilanci comunali – ha evidenziato Costa – servono risorse umane per approntare progetti cantierabili per eliminare definitivamente i rischi di dissesto idrogeologico: professionalità che non abbiamo e che sono indispensabili ad aggiornare gli elaborati in nostro possesso. Serviranno anni ma bisogna pur partire”. Picciolo ha sottolineato come l’assessore Croce abbia dato un forte impulso allo sblocco dei finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio, soprattutto quello messinese: “Ne sono risposta i numerosi progetti inseriti nei Patti, segno della politica del fare”. Ma adesso bisogna passare dalle carte ai fatti. “Noi sindaci ci troviamo grosse responsabilità sulle spalle – ha detto Nello Lo Turco – e non possiamo far fronte a tutto. Serve un coordinamento regionale per studiare tutte le situazioni di dissesto a livello comprensoriale. A Giardini nel giro di 14 mesi abbiamo vissuto due alluvioni a San Giovanni e la situazione è drammatica, i cittadini sono esasperati. “I sindaci sono in trincea – gli ha fatto eco Orlando Russo – e siamo accusati di tutte le colpe. A Castelmola ho già emesso ordinanze per 70mila euro e non so quando potrò pagare le ditte: ci sono strade spazzate via dai torrenti, frazioni isolate e oggi ho ricevuto indicazioni dalla Protezione civile di sgomberare altre due abitazioni e mi trovo tra l’incudine e il martello, perché non so se far lasciare i propri alloggi a queste famiglie o assumermi la responsabilità di farli rimanere”. Sulla stessa scia il primo cittadino di Mongiuffi, Rosario D’Amore: “I sindaci non devono fare da capro espiatorio ma vanno ascoltati dalla Regione, che deve valutare gli interventi prioritari non in base allo stato della progettazione ma ai rischi che pendono sui cittadini”. D’Amore ha chiesto inoltre che il suo centro venga inserito nella dichiarazione di stato di emergenza insieme agli altri 27 comuni messinesi, ricevendo rassicurazioni in tal senso da Croce. “Non si possono lasciare in capo ai sindaci tutte le responsabilità – ha riconosciuto l’assessore al Territorio – ma vanno istituiti dei tavoli sovracomunali per studiare tutte le emergenze: serve una task force, una cabina di regia in ogni provincia capace di gestire i problemi del territorio, lasciato abbandonato per decenni. La Regione sa spendere – ha evidenziato – ma non programmare. L’assurdità è che alla Regione esiste un Ufficio Progettazioni che potrebbe supportare i Comuni, soprattutto quelli più piccoli, ma che finora non ha fornito il proprio contributo. Croce ha comunque ricordato che il suo assessorato ha istituito degli appositi fondi di progettazione per aiutare le amministrazioni locali. Nell’immediato vi è però la necessità di avere subito i primi fondi per il post alluvione e Croce ha spiegato che ai sindaci che dovranno raccordarsi con la Protezione civile per approntare gli iter. Capitolo torrenti. Il sindaco di Letojanni ha ricordato come i Comuni abbiano difficoltà a svuotare gli alvei perché l’unica soluzione indicata dalla Regione è quella di depositare il materiale alla foce, dove però si rischia di creare un “tappo”. “Stiamo studiando un provvedimento per consentire di liberare dal materiale in eccesso le aste torrentizie – ha annunciato l’assessore – ma l’invito che vi rivolgo è quello lavorare su progetti unitari condivisi da tutti i comuni, anche tramite i Contratti di fiume”. L'esponente del governo Crocetta non ha mancato di ricordare come in Sicilia ci siano 17mila lavoratori forestali che in collaborazione con l'Ente di Sviluppo Agircolo potrebbero essere impiegati tutto l'anno per la manutenzione ordinaria dei torrenti. Nel frattempo, mentre le istituzioni si perdono nei mille rivoli della burocrazia, i torrenti continuano ad esondare generando alluvioni.