Ancora sversamenti sulla spiaggia di S. Teresa, possibile non si trovi una soluzione?
di Andrea Rifatto | 05/01/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 05/01/2021 | ATTUALITÀ
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La fuoriuscita di questi giorni a Bucalo
Un altro weekend nefasto per la spiaggia di Santa Teresa di Riva, costretta ancora una volta a subire sversamenti di reflui fognari provenienti dalle condotte del lungomare. A partire da venerdì fino a ieri mattina ieri, infatti, si sono verificate fuoriuscite di acque nere nel quartiere Bucalo, all’altezza di via Delle Fabbriche, da uno dei fori di troppo pieno della rete fognaria esistenti nel muro di cinta del lungomare. La fogna ha continuato a scorrere per due giorni, almeno fino alle 13 di ieri, e sulla spiaggia si è riformato il solito laghetto che ha emanato odori nauseabondi in tutta l’area circostante. L’ennesima fuoriuscita è stata provocata probabilmente dal mancato funzionamento delle elettropompe della stazione di sollevamento situata a poca distanza sul lungomare, all’altezza di piazza Marina Militare Italiana, che già il 26 e 27 dicembre erano andate in tilt costringendo il Comune ad intervenire più volte. Secondo l’Ufficio tecnico il problema è legato alle recenti mareggiate che hanno riversato detriti sabbiosi all’interno della vasca di pompaggio, attraverso la condotta di troppo pieno che sfocia sull’arenile, pregiudicando il regolare funzionamento delle elettropompe e quindi il normale deflusso dei reflui all’interno del collettore fognario fino al depuratore. La settimana scorsa, oltre alla ditta “Envi.Se.P. Srl” di Catania che gestisce la rete fognaria, è giunta sul lungomare con un autoespurgo anche l’impresa “Casale Benedetto” di Roccalumera, il cui intervento di pulizia delle condotte è costato 1.830 euro, somma prelevata dalla Giunta dal fondo di riserva del bilancio. In ogni caso va trovata una soluzione alternativa, magari realizzando delle vasche sul lungomare per evitare che in caso di emergenza la fogna finisca sulla spiaggia (e spesso in mare) ma confluisca piuttosto provvisoriamente in serbatoi stagni da svuotare successivamente.