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Antenne 5G a Santa Teresa, Lo Giudice: "C'è stata superficialità, non ero tenuto a sapere"
di Andrea Rifatto | 24/12/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/12/2022 | ATTUALITÀ
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La stazione radio base installata a Scorsonello
I lavori sono fermi, dopo l’avvio del procedimento finalizzato all’annullamento dei permessi di costruire ottenuti con il silenzio-assenso e l’intimazione a sospendere le opere, ma le polemiche non si placano. Il caso delle due stazioni radio base 5G di Iliad che stanno sorgendo a Santa Teresa di Riva tiene banco i questi giorni e giovedì prossimo (ore 15) approderà in Consiglio comunale, con una seduta aperta agli interventi dei cittadini chiesta e ottenuta dalla minoranza consiliare per discutere la propria interrogazione. Fino a qualche giorno fa il Comune riteneva che le carte fossero in regola, poi dopo le rimostranze e le perplessità di alcuni residenti le pratiche sono state riviste e sono emerse le violazioni del Regolamento comunale sulle antenne e altre anomalie. La contestazione principale mossa agli amministratori è quella di non essere a conoscenza della vicenda e di essersi mossi in ritardo. Abbiamo intervistato il sindaco Danilo Lo Giudice. Perchè le irregolarità vengono fuori solo dopo cinque mesi, a lavori già avviati? Come è possibile che voi amministratori non sapevate nulla di queste antenne? Ritiene che l’Ufficio tecnico abbia sottovalutato le pratiche e che avrebbe dovuto informarla, vista la particolarità delle opere? Però nel frattempo sono partiti i lavori e le torri sono state installate: nascerà un contenzioso tra Comune e Iliad? La circostanza che il titolare di uno dei due terreni sia parente della vicesindaca e lavori all’Ufficio tecnico può aver inciso nella vicenda?
“Quando sono arrivate le istanze (25 luglio, ndc) il responsabile del Servizio Urbanistica sapeva che sarebbe andato via e non ha avuto modo e tempo di approfondirle bene. Quando si è insediato il nuovo responsabile (1 dicembre, ndc) ha chiesto alcune integrazioni che mancavano, adesso insieme al legale abbiamo fatto ulteriori approfondimenti con l’Ufficio tecnico e sono emerse le irregolarità che abbiamo segnalato. Il silenzio-assenso scattato dopo 90 giorni (25 ottobre, ndc) non vieta comunque di intervenire in qualsiasi momento qualora ci siano violazioni”.
“Non mi occupo di pratiche urbanistiche, non ho accesso allo Sportello unico edilizia, faccio il sindaco e non il responsabile dell’Urbanistica o il direttore dell’Area Tecnica, non posso sapere cosa presenta un singolo utente. Il rimprovero può essere legittimo se si tratta di atti che sono tenuto a conoscere, ma in questo caso no, non c’è stato alcun documento pubblicato all’albo pretorio che potevo visionare, mi sento assolutamente sereno”.
“Sicuramente in precedenza, prima dell’arrivo del nuovo responsabile Urbanistica, queste pratiche sono state affrontate con superficialità e non in maniera approfondita. Certamente avrei gradito di essere messo a conoscenza di queste antenne, essendo opere di evidenza pubblica, magari avremmo agito prima. Ma prima o dopo non sarebbe cambiato nulla, se ci sono violazioni si può intervenire in qualsiasi momento”.
“Potrebbe sorgere un ricorso al Tar, ma non escludo che si ravvedano e smontino tutto. Se rispettano il Regolamento comunale e le normative non posso fare nulla, in caso contrario agirò con ogni mezzo possibile e immaginabile per cercare di fare in modo che le regole vengano rispettate”.
“Assolutamente no. Il dipendente non lavora all’Ufficio Urbanistica e non ha accesso alle pratiche edilizie”.