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Antenne 5G S. Teresa, l'ex tecnico comunale: "Ecco perché è scattato il silenzio-assenso"
di Andrea Rifatto | 06/02/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 06/02/2023 | ATTUALITÀ
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Una delle due antenne e l'ex tecnico Coppolino
Tutta colpa del tempo tiranno. Così chi doveva esaminare le richieste di permesso di costruire per la realizzazione delle due stazioni radio base 5G di Iliad a Santa Teresa di Riva spiega perchè l’operatore delle telecomunicazioni abbia ottenuto i titoli edilizi con il silenzio-assenso, scattato dopo 90 giorni dalla presentazione delle istanze, scatenando proteste tra la popolazione. Come siano andate le cose lo abbiamo chiesto all’architetto Natale Coppolino, responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune fino al 30 novembre, a cui spettava il compito di istruire le pratiche presentate il 25 luglio allo Sportello unico dell’edilizia. “Non siamo arrivati in tempo - ci ha risposto il tecnico oggi in servizio nei Comuni di Mandanici e Fiumedinisi - io andavo a Santa Teresa di Riva una volta a settimana e non facevo in tempo a controllare tutto. Non sono state soltanto le domande delle stazioni radio base a non essere esaminate - precisa Coppolino - ma c’è un elenco di pratiche che hanno subito la stessa sorte”. E l’esistenza delle due richieste per l’installazione di antenne per la telefonia mobile era stata comunicata all’Amministrazione comunale, in primis al sindaco? “Purtroppo no - ammette l’ex responsabile - non avendole potute esaminare non ho fatto in tempo ad informarlo. Mi è dispiaciuto tanto, ma è stata solo una questione legata alla carenza di tempo, in quel periodo sono giunte domande per Econobus, Superbonus e Sismabonus che avevano scadenze immediate e non ho avuto il tempo necessario”. Dunque l’architetto Coppolino conferma la versione fornita dal primo cittadino Danilo Lo Giudice, che ha affermato di aver appreso da noi, solo il 15 dicembre, delle due antenne in fase di costruzione. Sul suo tavolo, però, ci sarebbero dovuti essere già il 16 agosto i pareri tecnico-previsionali che l’Arpa ha inviato al Comune indirizzandoli anche al sindaco e l’esistenza di almeno una delle due stazioni radio base (quella di via Monsignor Celona) avrebbe potuto apprenderla dalla vicesindaca, visto che il terreno dove sorge è di un suo familiare. Lo Giudice ha comunque confermato massima fiducia alla numero due della sua giunta, che ha respinto al mittente la richiesta di dimissioni della minoranza. Adesso il contenzioso amministrativo è alle porte: Iliad non ha ancora presentato ricorso al Tar di Catania contro le due determine di annullamento dei permessi di costruire emanate dall’Ufficio tecnico il 19 gennaio per diverse violazioni urbanistiche, ma ha tempo per farlo fino al 19 marzo. Intanto il Comitato Jonico Beni Comuni ha promosso per oggi (lunedì 6) alle 18.30, al Palazzo della Cultura, un’assemblea pubblica con l’Amministrazione e la cittadinanza per un confronto sulle antenne: “Bisogna considerare le necessità di tutti tutelando la salute pubblica - evidenzia il presidente Salvuccio Irrera - nel rispetto della fruibilità del servizio di telefonia mobile, al quale nessuno di noi è disposto a rinunciare. Si getteranno le basi per un aggiornamento condiviso del Regolamento comunale sulle antenne affinché disciplini le nuove richieste e le stazioni già presenti. Minimizzarne e monitorare costantemente gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sulla salute, le emissioni e gli impatti sul territorio e sul valore economico del patrimonio urbanistico è un dovere etico”.