Antichi mestieri e tradizioni popolari, finanziate tre scuole nella zona jonica
di Andrea Rifatto | 13/12/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 13/12/2018 | ATTUALITÀ
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Furci valorizzerà le tradizioni marinaresche
Tre scuole degli antichi mestieri e tradizionali popolari saranno attivate a breve in altrettanti comuni della zona jonica. Tra i 19 centri siciliani che hanno ottenuto i finanziamenti della Regione figurano infatti anche Furci, Alì e Fiumedinisi. L'assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana ha definito la graduatoria dei progetti presentati - come previsto dalla Legge di stabilità 2018 - per l'acquisto di arredi, attrezzature e per le spese di avviamento e promozione. É un primo segnale che intende coltivare la memoria storica di un territorio, le radici di una regione e di una comunità – ha detto il governatore Nello Musumeci – ma anche per restituire valore al lavoro manuale, che ha la stessa dignità delle altre professioni. Con l'occasione contribuiamo anche al salvataggio delle vecchie botteghe artigiane che ormai stanno scomparendo”. Da parte del governo – ha aggiunto l’assessore dei Beni culturali, Sebastiano Tusa – c'è grande attenzione per gli antichi mestieri e il recupero delle nostre tradizioni. Un settore che negli ultimi anni è stato dimenticato o talvolta, ingiustamente, relegato a fenomeno marginale e lontano dalla sua dimensione culturale. É una delle azioni del governo Musumeci che possono ridare la giusta dignità a memorie della nostra terra che rischiano di scomparire definitivamente, cancellando l’identità di un intero popolo”. La Regione ha finanziato il 90% dell’importo del progetto, mentre il restante 10% è a carico dei Comuni. Entro fine mese saranno erogate le prime anticipazioni delle somme, nella misura dell’80%del totale finanziato. Il saldo nel prossimo anno. Furci ottiene 46mila 105 euro per una scuola dedicata alle tradizioni culturali marinaresche, costruzioni barche da pesca e realizzazione e riparazioni reti da pesca. Il progetto si propone di salvaguardare, valorizzare e diffondere il patrimonio culturale immateriale furcese, attraverso il recupero dell'artigianato locale e dei mestieri a rischio estinzione anche con l'apporto delle nuove tecnologie digitali e multimediali. La proposta progettuale mira a favorire interventi di promozione turistica attraverso la realizzazione di un “percorso del mare” con l'esposizione di antiche barche da pesca restaurate e la possibilità di assistere a “lezioni dal vivo” tenute da esperti pescatori/artigiani. Le attività didattiche si svolgeranno nei locali del Centro diurno, già sede di un Museo Civico del Mare e delle tradizioni marinare e saranno tenute da esperti del settore e da docenti qualificati. Grande soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Matteo Francilia e dalla consigliera delegata alla Cultura Rosanna Garufi, che hanno rivolto un ringraziamento particolare all'assessore Tusa e all'on. Carmelo Briguglio, capo della segreteria particolare dell’assessore regionale. Ad Alì arriveranno 64mila 500 euro per un progetto di circa 72mila euro presentato dall’Amministrazione del sindaco Natale Rao: lo scopo è valorizzare e promuovere i beni architettonici ed ambientali di Alì ma anche e soprattutto l’insieme di riti, tradizioni, mestieri, usi e costumi, artigianato, agricoltura e commercio, minacciati dal trascorrere del tempo. Di grande prestigio e di grande richiamo, anche nei centri vicini, è la “Festa Ranni”, evento religioso di antichissime origini e legato al culto di S. Agata, Patrona di Alì. Durante lo svolgimento di questa festa vengono messi in risalto due elementi legati alla tradizione popolare: la tessitura e la realizzazione di formelle di pane. La valorizzazione di queste e di altre tradizioni popolari profondamente radicate nel territorio, lo studio e l’apprendimento degli antichi mestieri e delle relative tecniche, la trasmissione dei saperi legati all'agricoltura e all’artigianato locale, alla cucina tradizionale, l’integrazione delle tecniche tradizionali con le nuove tecnologie digitali e multimediali saranno tra le finalità del progetto. Le attività della Scuola prenderanno il via a Palazzo Brunaccini, antico edificio nobiliare recuperato negli anni passati ed acquisito al patrimonio comunale, struttura utilizzata occasionalmente per convegni, mostre ed eventi culturali. Il sindaco Natale Rao ha espresso compiacimento per l’accettazione della proposta, auspicando il raggiungimento delle finalità del programma educativo predisposto e ha voluto ringraziare l’assessore Sebastiano Tusa e l’on. Briguglio. Un ringraziamento particolare anche a Grazia Magazzù per il valido aiuto garantito nella stesura del progetto e per la generosità con cui mette a disposizione le sue competenze professionali. Fiumedinisi ha ottenuto 68mila euro (altri 8mila sono stanziati dal Comune) per avviare le attività della Scuola degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari nell’attesa del completamento dei lavori del secondo lotto della Scuola già prevista nelle opere di riqualificazione urbana avviate negli anni scorsi. Le attività, secondo il progetto dell’Amministrazione del sindaco Giovanni De Luca, mirano alla conoscenza storico-critica del patrimonio culturale demoetnoantropologico e l’esperienza diretta delle sue espressioni, alla valorizzazione delle tradizioni popolari profondamente radicate nel territorio, allo studio e apprendimento degli antichi mestieri e delle relative tecniche, all’integrazione delle tecniche tradizionali con le nuove tecnologie digitali e multimediali. Tali finalità potranno essere perseguite anche attraverso la collaborazione con enti, istituzioni, aziende e organizzazioni del terzo settore che operano in tali campi. In sede di avvio delle attività della Scuola, queste potranno realizzarsi fino al completamento dei locali a ciò destinati in altri locali comunali, quali il Centro Servizi in via Roma o il Centro di aggregazione comunale di recente ristrutturazione in via Ospedale Vecchio.Le attività di cui al programma formativo 2018 saranno incentrate sulla trasmissione dei saperi legati all'agricoltura ed artigianato locale, alla cucina tradizionale ed alla tradizione musicale e folklorica. Su tale specifica tematica ci si potrà avvalere della collaborazione delle associazioni locali, nello specifico la Pro Loco ed il Gruppo Folk "Val di Nisi - Canterini Ciuminisani" (attivo già da 15 anni).