Antillo festeggia i 50 anni di sacerdozio di don Egidio: "Continuo a servire il Signore"
di Andrea Rifatto | 20/08/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 20/08/2020 | ATTUALITÀ
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I sindaci don don Egidio e mons. Di Pietro
Cinquant’anni di sacerdozio fatti di tanti ricordi indelebili, a partire da quell’ordinazione con Paolo VI insieme ad altri 277 diaconi di tutto il mondo. Era il 17 maggio del 1970 quando don Egidio Mastroeni veniva ordinato sacerdote, all’età di 26 anni, nella basilica di San Pietro in Vaticano. È passato mezzo secolo, un traguardo importante che il parroco di Antillo ha festeggiato lunedì sera, visto che tre mesi fa non è stato possibile per via della pandemia. La sua comunità, con in testa il sindaco Davide Paratore, ha voluto venisse celebrata una santa messa di ringraziamento nella chiesa Santa Maria della Provvidenza, dove è giunto anche il vescovo ausiliare mons. Cesare di Pietro. Insieme al parroco di Antillo vi erano alcuni sacerdoti del comprensorio, i fedeli e diversi sindaci della zona jonica, che hanno accolto l’invito del collega Paratore. Don Egidio è giunto nel borgo montano nel giugno del 1973 dopo essere stato vicario auditore di don Antonino Stella dal 1970 e parroco di Mandanici dal 1971 al 1973: per tanti anni è stato anche docente di Religione al Liceo classico di Santa Teresa e per la comunità antillese (per un periodo anche per quella di Mitta a Casalvecchio) è stato sin da subito una importante guida spirituale e punto di riferimento per tutti, sempre nel segno dell’umiltà. Ad Antillo ha dato vita dal 1974 sulla sommità di Pizzo Cancello, a 600 metri di altitudine, al “Giardino di Redenzione”, al cui interno vi è la “Casa della Provvidenza”, opera socio-religiosa di volontariato per il sollievo della sofferenza, sorta grazie all’iniziativa della comunità parrocchiale e realizzata lentamente grazie alla generosità degli antillesi, all’aiuto di volontari, al contributo ed alla collaborazione di moltissimi benefattori. La “Casa della Provvidenza” è dotata oggi di 17 camere che possono accogliere da 24 a 40 persone per attività religiose, pastorali e sociali, come ritiri, convegni e seminari di studio, corsi per il volontariato, soggiorni climatici e giornate di solidarietà per disabili, malati, anziani, persone in difficoltà provate dalla sofferenza e dall’emarginazione. Una piccola oasi immersa nel verde, su circa tre ettari di superficie, dove il silenzio favorisce il raccoglimento, la meditazione e la serenità. “Grazie per il vostro calore e la vostra vicinanza, che mi sorprendono e commuovono - ha detto padre Egidio - rimarrò sempre con voi fin quando chi di dovere lo vorrà, servendo ogni giorno il Signore”. Il sindaco ha donato al sacerdote un quadro e una casula (abito sacerdotale) a nome dell’Amministrazione: “Un traguardo importante per la nostra guida spirituale, una figura fondamentale per il paese - ha sottolineato Paratore - speriamo possa rimanere ancora a lungo”. Nel corso della cerimonia è intervenuto anche il sindaco di Casalvecchio, Marco Saetti, a nome dell’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani di cui è vicepresidente.