Mercoledì 02 Aprile 2025
Valori oltre i limiti anche in altri comuni. Il deputato Lombardo chiede trasparenza a Rfi


Antimonio nell'acqua anche a Nizza e ferro a Itala, tutto sotto controllo a Sant’Alessio

di Andrea Rifatto | 14/12/2024 | ATTUALITÀ

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Il cantiere del raddoppio ferroviario a Sant'Alessio

Hanno interessato anche altri comuni, oltre Alì Terme, le analisi di monitoraggio ambientale svolte a campione da Rete Ferroviaria Italiana sul territorio, con prelievi effettuati tra il 25 e il 28 ottobre per verificare l’eventuale contaminazione delle acque sotterranee. Oltre la cittadina aliese, di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi, le analisi hanno rivelato valori di antimonio sul territorio di Nizza di Sicilia, pari a 11 microgrammi/litro (a fronte del limite consentito indicato da Rfi pari a 5 microgrammi/litro) nell’area di contrada Volpone a ridosso del cantiere del raddoppio ferroviario e 10,4 µg/l in un punto più a monte sul torrente, quasi al confine con il territorio di Fiumedinisi, dove l’arsenico è risultato presente con 10,5 µg/l. (limite 10 µg/l). A Itala, nelle aree interessate dai lavori del doppio binario, è emersa invece la presenza di ferro pari a 448 µg/l, oltre il doppio superiore al limite di legge fissato in 200 µg/l. La comunicazione di notifica di potenziale contaminazione, redatta da Rfi qualificatasi come soggetto non responsabile ai sensi del Codice dell’ambiente, è stata inviata al Dipartimento regionale Acque e Rifiuti, alla Città metropolitana, ad Arpa, Asp, Prefettura, ai Comuni di Alì Terme, Itala e Nizza di Sicilia e all’Osservatorio ambientale del raddoppio ferroviario. A Nizza di Sicilia l’acqua rimane non potabile come stabilito dall’ordinanza del sindaco Natale Briguglio, mentre a Itala non è stato ritenuto necessario adottare provvedimenti. A Sant’Alessio Siculo, dove è in corso lo scavo della galleria “Forza d’Agrò”, è stato invece il Comune ad attivarsi per svolgere le analisi sulle acque prelevate dai pozzi che alimentano l’acquedotto comunale e i risultati non creano alcuna preoccupazione: i valori emersi sono lontani dai limiti, con l’arsenico inferiore a 0,5 µg/l e l’antimonio sotto 1 µg/l.

Sulla vicenda è intervenuto Giuseppe Lombardo, deputato regionale e membro della IV Commissione Territorio e Ambiente, che ha formalmente richiesto a Rfi copia completa e dettagliata delle analisi chimiche effettuate sui campioni di acque sotterranee prelevate nel cantiere del raddoppio ferroviario Messina-Catania, tratta Taormina-Giampilieri. La richiesta si riferisce alla comunicazione di Rfi dell’11 dicembre, nella quale è stato notificato il superamento dei limiti per alcuni analiti nei campionamenti effettuati ad Alì Terne, Nizza e Itala: “Ritengo fondamentale ottenere trasparenza totale su tutti i rilievi effettuati, dalla data di attivazione dei piezometri 2021/2022 fino al giorno precedente al campionamento indicato nella nota di Rfi - ha dichiarato Lombardo, sottolineando l’urgenza di garantire un controllo puntuale sui rischi ambientali e sanitari connessi alla problematica - dobbiamo chiederci tutti, soprattutto chi ricopre cariche pubbliche con responsabilità su comunità intere, perché questa comunicazione sia stata fatta solo dopo oltre un mese e mezzo dal prelievo effettuato il 25 e 28 ottobre. Il mio esposto risale al 22 ottobre e per un’analisi di questo genere bastano 3-4 giorni dal prelievo. Questa lentezza è inaccettabile”. Lombardo ha ribadito la necessità di massima trasparenza da parte di Rfi: “Penso che sia arrivato il momento che Rfi, che non si è presentata in IV Commissione parlamentare, convocata su mia richiesta, metta a disposizione delle nostre comunità tutti i dati dei monitoraggi effettuati negli ultimi anni. Questo non solo per garantire chiarezza, ma anche per evitare inutili sprechi di risorse pubbliche per ‘scienziati’ che finiscono per fornire risposte tardive e parziali”. Il parlamentare ha rinnovato il proprio impegno per garantire che ogni azione venga svolta nel rispetto della normativa e nell’interesse della collettività, vigilando affinché i dati vengano messi a disposizione delle comunità interessate e si adottino misure concrete per tutelare l’ambiente e la salute pubblica.


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