Giovedì 21 Novembre 2024
Respinto il ricorso di appello contro la ditta Fallone e condanna alle spese legali


Appalto di illuminazione al cimitero di Limina, il Comune perde anche al Cga

di Andrea Rifatto | 08/07/2018 | ATTUALITÀ

3542 Lettori unici | Commenti 1

Il cimitero di Limina

Perde anche al Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo il Comune di Limina nella vicenda relativa alla concessione del servizio di illuminazione votiva e perpetua del cimitero. Nei giorni scorsi i giudici amministrativi palermitani hanno infatti confermato la sentenza del Tar di Catania del 13 marzo 2017, respingendo l’appello presentato dal Comune contro la ditta Fallone Filippo. L’Ente, difeso dagli avvocati Antonio Saitta e Nunzio Cammaroto, è stato condannato al pagamento delle spese processuali in favore di Fallone (difeso dagli avvocati Antonio Cateno Miano e Giuliano Saitta) nella misura di 3mila euro oltre Iva ed accessori. Il Cga ha ritenuto infondato l’appello presentato dall’Amministrazione del sindaco Marcello Bartolotta, respingendo tutte le contestazioni così come fatto dal Tar un anno fa. La vicenda nacque quando ad ottobre 2015, qualche mese dopo l’elezione a sindaco di Bartolotta, l’allora dirigente dell’Ufficio tecnico, Nuccio Costa, contestò alla ditta, titolare della concessione dal giugno 2013, una serie di inadempienze, ossia mancata stipula del contratto, mancato versamento della percentuale relativa alla concessione, non regolarità del Durc, mancato pagamento degli interessi sui canoni pagati in ritardo, del costo dell’energia elettrica, mancata voltura a proprio nome dell’utenza elettrica, preannunciando la revoca della concessione, che avvenne nell’ottobre 2015.

Adesso il Cga ribadisce in particolare come il pagamento del canone per l’anno 2014 è avvenuto il 15 aprile 2015 “e dunque - benché con ritardo - prima che il Comune dichiarasse di volersi avvalere della clausola risolutiva espressa, sicchè quando ciò è avvenuto, nel settembre del 2015, non sussisteva più il presupposto per il ricorso a tale clausola, posto che l’inadempimento era venuto meno da quasi cinque mesi, nel corso dei quali l’Amministrazione nulla aveva più eccepito o contestato al riguardo” e che il Durc presentato dalla ditta Fallone fosse regolare. Il Cga conferma quindi la sentenza del Tar di Catania che aveva annullato la revoca dell’Utc assegnando la concessione nuovamente alla ditta. A Limina, sulla vicenda, ne scaturì anche una violenta diatriba tra maggioranza e opposizione: secondo quest’ultima, infatti, la vera “inadempienza” della ditta Fallone era proprio il “dissenso espresso dal titolare in campagna elettorale”.


COMMENTI

massimo | il 09/07/2018 alle 15:27:44

In Bocca al Lupo Fallone , qualche volta la giustizia riesce a condannare le discriminazioni di questi governanti politici di cui uno deve essere sempre un suddito . o con me o fuori ... bellissimo risultato x la legalità di una piccola comunità.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.