Giovedì 07 Novembre 2024
Le imprese spiegano come hanno agito per fermare piccoli rivoli. Oggi discussione all'Ars


Arsenico, il Consorzio respinge le accuse: "Nessuna contaminazione del terreno a Nizza"

di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ

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Dalla vasca 5 fuoriusciti rivoli d'acqua

«La situazione ben nota non mostra alcun pericolo di contaminazione legato all'evento meteorico eccezionale, men che meno ascrivibile alla nostra attività, e comunicheremo a stretto giro la data per il prelievo dei campioni nella porzione che potrebbe essere stata impattata dai rivoli». Il Consorzio Messina-Catania Lotto Nord, che riunisce le imprese Webuild e Pizzarotti impegnate nella costruzione del raddoppio ferroviario, respinge al mittente le accuse di aver inquinato con l’Arsenico i terreni attorno al cantiere di Nizza di Sicilia durante il maltempo del 21 ottobre e ha scritto a Regione, Rfi, Italferr, Arpa, Città metropolitana, Asp e per conoscenza a Prefettura, Procura, Osservatorio ambientale del raddoppio, Ministero dell’Ambiente, Comuni di Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Alì Terme e Nizza di Sicilia e all’onorevole Giuseppe Lombardo, comunicando di aver comunque aperto le procedure operative ed amministrative previste dal Testo unico Ambiente al verificarsi di un evento che sia potenzialmente in grado di contaminare un sito. «Nel rispetto del Piano di utilizzo, le 14.000 tonnellate di terre e rocce da scavo attualmente stoccate all'interno delle vasche in calcestruzzo, collocate nell'area di cantiere AS05.2 in attesa di essere conferite a impianti autorizzati di smaltimento, sono gestite come rifiuti - specifica l’ingegnere Antonino Pulejo, presidente del Consorzio - e in merito alla segnalazione dell'onorevole Giuseppe Lombardo, secondo la quale “le acque del piazzale, ove erano stati depositati i materiali, a causa dei gravi eventi alluvionali verificatisi il 21 ottobre si sono riversate sui terreni limitrofi, sulle strade adiacenti e fino al centro abitato di Nizza di Sicilia”, precisiamo che il cantiere era regolarmente presidiato e il personale addetto è intervenuto per monitorare e gestire la situazione». 

L’ingegnere Pulejo ha illustrato le modalità operative con le quali sono stati realizzati sbarramenti con materiali di cava per incrementare la capacità di accumulo di cinque vasche e specificato che quel giorno «da tre fori di costruzione (diametro 15 millimetri circa) posti nel muro perimetrale della vasca 5, al di sopra della quota di accesso delle rampe, fuoriusciva un rivolo d’acqua e si provvedeva per massima precauzione ad otturare anche questi; contestualmente iniziavano le attività di prelievo delle acque con autoespurgo e avvio a impianti esterni, atteso che durante l'evento, per massima cautela, le acque non erano state avviate all'impianto di trattamento presente in cantiere». In ogni caso il presidente del Consorzio specifica che «in nessuna vasca si sono verificate tracimazioni dai muri perimetrali o dagli sbarramenti realizzati” e conferma “di avere tempestivamente messo in atto ogni opportuna azione di prevenzione idonea ad evitare anche solo una minaccia di potenziale contaminazione», ribadendo che «la naturale presenza in quest’area dell’Arsenico in concentrazioni superiori ai limiti di legge è nota ormai da diversi anni» e l’assenza di responsabilità del Consorzio «stanti le evidenze oggettive in merito alla dinamica degli eventi, alle misure intraprese, allo stato dei luoghi e ai dati bibliografici sulla diffusa presenza dell’Arsenico, elementi tutti che allo stato escludono, in relazione all’episodio, qualsivoglia ipotesi di pericolo o di responsabilità della scrivente».

Rinviata a mercoledì 13 novembre la discussione all’Ars in merito al rilevamento di alte concentrazioni di arsenico in cantiere, prevista oggi in IV Commissione Ambiente all’Assemblea regionale siciliana, su richiesta del deputato Giuseppe Lombardo. All'audizione sono convocati l’assessore regionale per l'Energia ed i Servizi di Pubblica utilità Giovanni Di Mauro, il dirigente generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti Arturo Vallone, il segretario generale dell’Autorità di Bacino Leonardo Santoro, il direttore generale di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino, il sindaco metropolitano di Messina Federico Basile, il direttore generale dell’Asp Messina Giuseppe Cuccì, l’ingegnere Michele Martinelli di Rfi, gli ingegneri Salvatore Vanadia e Domenico Commisso di Italferr e Osservatorio ambiente per il raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo.

Più informazioni: arsenico raddoppio  


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