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Asilo nido S. Teresa: tariffe più salate, protestano le famiglie
di Andrea Rifatto | 09/08/2015 | ATTUALITÀ
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L'asilo nido di via Fratelli Lo Schiavo: riaprirà nel 2016
Suscitano polemiche le nuove tariffe per l’accesso all’asilo nido comunale fissate dall’Amministrazione di S. Teresa di Riva. Nei giorni scorsi, infatti, l’esecutivo guidato dal sindaco Cateno De Luca ha deciso di stabilire nuove rette di frequenza mensili che entreranno in vigore dal 1° settembre, all’avvio dell’anno educativo. Il primo cittadino aveva annunciato questa intenzione alla consegna dei lavori di ampliamento dell’edificio scolastico di via Fratelli Lo Schiavo, quando aveva spiegato di voler ridurre le 20 aliquote fissate nel 2007, basate sul reddito del nucleo familiare dell’utente, prevedendo inoltre l’esonero totale nei confronti delle famiglie a reddito zero. “Ciò comporterà un aumento della quota a carico dei nuclei che invece non si trovano in situazioni di difficoltà” – aveva aggiunto in quell’occasione De Luca. La diminuzione delle aliquote ha portato infatti ad un aumento delle singole quote a carico delle famiglie. E ciò non è stato ben accolto dai genitori che già usufruivano dell’asilo nido o di quanti erano in procinto di iscrivere i propri figli. Le nuove dieci fasce prevedono una retta mensile di 50 euro per un reddito tra 0,01 e 1.000 euro; 100 euro tra 1.001 e 200 euro; 150 per reddito tra 2.001 e 3.000 euro; 200 euro per un reddito da 3.001 a 5.000 euro; 250 euro al mese tra 5.001 e 7.000; 300 da 7.001 a 10mila euro; 350 euro per redditi tra 10.001 a 14mila euro; 400 euro da 14.001 a 18mila; 500 tra 18.001 a 25mila euro e 600 euro di retta mensile per redditi superiori a 25.001 euro. L’importo mensile sarà ridotto del 50% per il secondo figlio per le famiglie che iscrivono contemporaneamente più di un bambino all’asilo. La quota mensile potrà inoltre subire aumenti qualora vengano richieste modifiche di orario: l’anticipo nella fascia oraria 7-8 e il posticipo tra le 16.30 e le 17.30 comporterà un incremento della quota del 10%, mentre entrambe le richieste prevedono un aumento del 20%. “Senza parole – commenta Carmen – io pagavo 96 euro e adesso ne dovrei pagare 250. Scusate ma questo non è tutelare le fasce più deboli! Meglio starsene a casa con i propri figli che spendere metà stipendio per pagare l’asilo nido!”. Seguono a ruota commenti dello stesso tenore: “Ma sono pazzi, io dovrei pagarne 300, le tariffe fino ad oggi erano più adeguate – aggiunge Antonina – ma non esiste, mi dispiace tanto perché mi sono trovata bene con le maestre ma devo abbandonare l'idea, mi rivolgerò al privato”. “Io avevo preso in considerazione di iscrivere mia figlia – spiega Graziana – ma non avevo idea di queste nuove tariffe: anche per me troppo alte, mi rivolgerò ad un asilo privato… che peccato avevo sentito parlare molto bene delle maestre”.
Dall’asilo nido, che rientra nei servizi a domanda individuale, il Comune prevede di incassare nei prossimi 12 mesi, in base alla nuove tariffe, la somma di 35mila euro, rispetto ai quasi 122mila necessari alla gestione della struttura, tra personale e altre spese. Quota invariata rispetto allo scorso anno, quando il totale delle spese fu stimato però in 135mila euro. Dal 1° settembre il servizio sarà garantito per 36 utenti, dalle 8 alle 16.30, nei locali del Palazzo della Cultura-Villa Crisafulli Ragno, vista la chiusura per lavori dell’edificio di via Fratelli Lo Schiavo. Nei giorni scorsi il Comune ha pubblicato la graduatoria 2015 per gli aventi diritto, dopo l’esame delle domande giunte in Municipio.