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Ato 3 Idrico: il commissario Romano batte cassa
di Andrea Rifatto | 04/07/2014 | ATTUALITÀ
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L'Ato 3 Idrico è in liquidazione dal 2013
Ci sono anche i comuni di Giardini Naxos, Roccalumera e Itala tra i 51 centri della provincia di Messina nei confronti dei quali è stata avviata azione legale da parte del Commissario straordinario liquidatore dell’Ato 3 Messina – Servizio idrico integrato, dott. Filippo Romano, per il recupero dei crediti vantati dall’Autorità d’ambito, in liquidazione in base alla L.r. 2/2013, a titolo di quote di riparto per le spese di funzionamento delle Segreteria tecnica-organizzativa dell’ente, nato nel 2001 con il compito di governare e gestire l’uso delle risorse idriche di oltre cento comuni della provincia di Messina. Le richieste bonarie di versamento delle somme, infatti, non hanno avuto alcun riscontro positivo da parte dei tre Comuni: situazione che ha portato l’Ato 3 Idrico ad adire le vie legali per il recupero dei crediti, vista la necessità di chiudere in tempi brevi la procedura di liquidazione della società. Il Comune di Giardini Naxos risulta debitore dell’importo di 24.071,67 mila euro per gli anni 2005-2006 e 2010-2011, mentre ulteriori 13.410,70 mila euro dovranno essere versati quale quota di riparto per l’anno 2012. Roccalumera deve versare nelle casse dell’ente in liquidazione la somma di 30.010,96 euro, relativamente agli anni 2005-2012; il debito del Comune di Itala è pari invece a 22.255.06 euro (anni 2004-2012).
Il Commissario Romano ha deliberato quindi di conferire incarico legale a tre professionisti per procedere al recupero dei crediti. L’azione legale nei confronti del Comune di Giardini Naxos è stata affidata all’avv. Salvatore Giannetto di Roccalumera; a difendere l’Ato 3 Idrico nella controversia con il Comune di Roccalumera sarà invece l’avv. Francesco Rigano, con studio in S. Teresa di Riva, mentre il procedimento di recupero del credito con il Municipio di Itala sarà gestito dall’avv. Rosa Natoli di Messina. Gli incarichi verranno svolti a titolo gratuito, considerata la difficile situazione economico-finanziaria in cui versa l’Ato 3. La delibera commissariale autorizza comunque i tre professionisti ad incamerare direttamente le somme eventualmente liquidate dal giudice a titolo di condanna delle spese di giudizio, attribuendo loro la facoltà di richiederne la distrazione in proprio favore.