S. Teresa. Auto sul campo da basket, protesta il capogruppo Sandro Triolo
di Andrea Rifatto | 23/12/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 23/12/2016 | ATTUALITÀ
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Un furgone in transito sul tappeto sintetico
La continua circolazione all’interno del campo da basket della scuola primaria del Centro dei veicoli della ditta che gestisce il servizio di refezione scolastica a S. Teresa di Riva ha mandato su tutte le furie il capogruppo di maggioranza consiliare Sandro Triolo, che dopo aver assistito all’ennesimo episodio ha deciso di segnalare la problematica al sindaco, agli assessori alla Pubblica Istruzione e allo Sport, al direttore dell’Area Pianificazione e Gestione del Territorio, al comandante della Polizia municipale e all’impresa appaltatrice della mensa. “Sul tappetino del campo da basket vi è la libera circolazione di autovetture e ciò condiziona in modo grave e irreparabile lo stato di conservazione dello stesso – ha evidenziato Triolo – con importanti degradi e costi impegnativi per la manutenzione: un atteggiamento di disprezzo del patrimonio pubblico che non posso più tollerare”. Il capogruppo ha chiesto che si ponga fine al transito dei mezzi sul campetto e che lo stesso venga controllato per verificare la presenza di eventuali danni da far risarcire alla ditta prima della scadenza contrattuale, fissata al 31 dicembre. Finora, però, l'Amministrazione non ha ritenuto che la situazione segnalata da Triolo crei danni all'impianto sportivo. Il varco da cui accedono i mezzi è stato realizzato nel 2013 a fianco del campetto, rifatto alcuni anni fa con fondi comunali, eliminando la siepe lato nord del cortile e abbattendo il muretto che separava l’area antistante la scuola dalla via Francesco Crispi, per garantire un accesso carrabile in sicurezza ai furgoni che trasportano le derrate al centro cottura e trasferiscono poi i pasti nelle altre scuole cittadine. Spesso, però, come si era temuto in passato, auto e camion compiono manovra sul sintetico, lasciando i segni degli pneumatici. Già allora sorsero dubbi sul restringimento dello spazio a disposizione degli atleti che utilizzano l’impianto sportivo, delimitato sul lato opposto da une rete metallica utilizzata solitamente per le recinzioni temporanee dei cantieri, ma non furono individuate soluzioni alternative.