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Banca della Terra di Sicilia, scatta il censimento
di Andrea Rifatto | 04/03/2014 | ATTUALITÀ
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La Banca della Terra di Sicilia è stata istituita dalla L.R. 5/2014
La Banca della Terra di Sicilia inizia, strumento per favorire l'utilizzazione delle terre incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate, inizia a prendere forma. L’assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e territoriale e della Pesca mediterranea Dario Cartabellotta ha infatti firmato il decreto che dà il via alla raccolta ed elaborazione dei dati da inserire nell’albo della Banca della Terra, istituito ai sensi dell’articolo 21 della Legge regionale 31 gennaio 2014 n. 5 (Legge di stabilità regionale), tenuto dal Dipartimento Agricoltura dell’assessorato regionale. L’ufficio competente del Dipartimento procederà ad inserire i dati nell’albo e provvederà ad aggiornarlo, occupandosi inoltre della gestione informatica e cartografica della Banca della Terra. L’albo della Banca della Terra di Sicilia ha l’obiettivo di rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali, per procedere alla valorizzazione del patrimonio agricolo forestale, con particolare riferimento a quello di proprietà pubblica e/o privata incolto e/o abbandonato: aspetto non secondario è favorire il ricambio generazionale nel comparto agricolo.
I Dipartimenti dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e territoriale e della Pesca mediterranea, nonché gli Enti sottoposti a vigilanza dello stesso assessorato dovranno far pervenire al Dipartimento regionale dell’Agricoltura, entro il 20 marzo prossimo, le informazioni in merito ai terreni, ai borghi e agli immobili della riforma agraria che sono nella disponibilità dell’Ente di sviluppo agricolo (Esa); ai terreni e gli immobili del Demanio forestale dell’Amministrazione regionale; ai terreni e gli immobili di proprietà dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e territoriale e della Pesca mediterranea e degli enti sottoposti a tutela e vigilanza dello stesso. Le informazioni dovranno contenere, per ciascun bene, la località, gli estremi catastali, l’attuale destinazione e/o l’eventuale disponibilità.
Il decreto assessoriale consente anche agli altri enti locali e/o pubblici, ovvero a soggetti privati, singoli o associati, di concedere in uso all’Amministrazione regionale i propri beni immobili: le manifestazioni di interesse dovranno prevenire al Dipartimento regionale dell’agricoltura entro il 20 marzo.
Il prossimo passaggio sarà la definizione, tramite deliberazione della Giunta regionale, dei canoni concessori nonché le modalità e le procedure per la concessione dei beni inseriti nella Banca della Terra di Sicilia a favore di imprenditori agricoli e giovani, che intendano in forma singola o associata valorizzarli attraverso progetti di sviluppo innovativi, anche di carattere sociale.
La Regione dovrà inoltre individuare la percentuale dei beni da concedere sulla base di apposita convenzione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, alle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381: la convenzione disciplina la durata, almeno decennale, l’uso del bene, le modalità di controllo sulla sua utilizzazione, le cause di risoluzione del rapporto e le modalità del rinnovo. I beni assegnati a cooperative sociali dovranno essere utilizzati per la realizzazione di finalità solidaristiche e per attività agricole destinata in parte ai soci della cooperativa sociale assegnataria dei terreni ed in parte alle mense sociali per soggetti indigenti e per la produzione energetica da fonti rinnovabili attra-verso l’installazione di tettoie fotovoltaiche utilizzando le apposite risorse comunitarie e nazionali. L’introito derivante dalla vendita dell’energia al gestore della rete è destinato in parte alla Regione, come royalties di utilizzo, ed in parte ai soci della cooperativa sociale assegnataria dei terreni come reddito di dignità.